Perugia-Frosinone non è una partita come tutte le altre. Una rivalità molto accesa divide le due tifoserie che, in qualche caso, in passato, è trascesa in episodio di violenza. Tutto nasce dalle sfide per la promozione in B. Ecco allora che, anche quest'anno, la partita è stata inserita tra quelle a rischio per l'ordine pubblico dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. L'Osservatorio evidenzia che essendo gli incontri nel provvedimento è compresa anche la gara Juve Stabia-Catania, «connotati da elevati profili di rischio, si suggerisce l'adozione in sede di Gos» di una serie di misure organizzative.

Ovvero la vendita dei tagliandi per il settore ospiti dello stadio Curi unicamente ai residenti della provincia di Frosinone e solo ai sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Frosinone calcio, l'implementazione del servizio di stewarding e il rafforzamento dei servizi anche nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, come previsto da specifiche disposizioni di settore. Il clou degli episodi violenti fu a Frosinone il 22 dicembre del 2013 quando un gruppo di facinorosi al seguito del Perugia assaltò la polizia a protezione della barriera che impediva agli spettatori della curva Sud (si giocava ancora al vecchio Comunale) di arrivare sotto la Nord. Ma tensioni c'erano state prima dell'inizio del match tra alcuni tifosi umbri e frusinati.