Oggi l'ultimo saluto a Ciro Ceccano, l'operaio morto sul posto di lavoro martedì scorso. Ieri in tanti hanno voluto rendere omaggio alla salma del cinquantasettenne esposta per tutta la giornata nella chiesa madre del cimitero di Sora. Tante le lacrime per una morte inaccettabile e violenta che tanto dolore e rabbia ha seminato.

Da una prima ricostruzione dei fatti, l'uomo sarebbe stato colpito da una pesante lamiera coibentata sollevata dal forte vento che ha flagellato la città martedì scorso. Erano le 8 del mattino quando Ciro, partito da Pescosolido dove abitava con sua moglie, aveva raggiunto l'azienda dove lavorava da tanti anni, la Sider Lazio Srl di via Pietra Santa Maria, a Sora.
Poi, all'improvviso, la tragedia.

La procura di Cassino ha avviato un'inchiesta iscrivendo sul registro degli indagati i vertici dell'azienda di ferramenta per omicidio colposo. Giovedì pomeriggio sul corpo dell'operaio è stata eseguita l'autopsia, come disposto dal magistrato titolare dell'inda gine Roberto Bulgarini Nomi. Dopo l'esame autoptico, la ditta funebre "Polsinelli" di Sora ha trasferito il feretro dall'obitorio di Cassino al cimitero di Sora. Da qui, questa mattina, la salma di Ciro raggiungerà la chiesa di San Rocco dove alle 11 si terranno i funerali.

Sono in tanti a piangere la scomparsa dell'uomo, ricordato come una brava persona, la cui improvvisa e tragica morte ha sconvolto tutti. In primis la sua numerosa famiglia, sua moglie, il figlio di quest'ultima che lui amava come fosse suo, i fratelli e le sorelle.
Nessuno sa dare una risposta alla domanda che la morte di Ciro pone: questa tragedia poteva essere evitata?