Era finito a processo con l'accusa di aver dato una testata in pieno volto al sindaco, minacciando anche un vigile urbano per evitare che intervenisse. Questo perché dopo un consiglio comunale aveva temuto di perdere il lavoro.

Dopo sette anni il sessantenne accusato della violenza, assistito dall'avvocato Francesco Malafronte, è stato assolto con formula piena. Secondo l'impianto accusatorio, A. M., autista di autobus, nell'agosto del 2015 avrebbe aggredito fisicamente e verbalmente l'allora primo cittadino Nocella per il "posto di lavoro".

L'uomo avrebbe colpito alla fronte con una testata il sindaco di Piedimonte affinché nella nuova gara d'appalto per il servizio del trasporto scolastico (2015-2016) fosse prevista la conservazione del suo posto di lavoro. Poi le minacce avrebbero investito anche un vigile urbano per impedirgli di intervenire. I riscontri e gli accertamenti sono andati avanti per oltre due anni. Quindi la richiesta del processo. Non solo. L'episodio era persino finito nell'analisi di Avviso pubblico con l'annuale dossier "Amministratori sotto tiro".

Tra quelli registrati nel Frusinate era stata inserita pure la vicenda di Piedimonte: il 31 luglio 2015 a Pontecorvo la lettera di minacce al sindaco Rotondo; il 15 settembre a Sora, dove una donna in cerca di alloggio popolare schiaffeggiava il sindaco Tersigni e il 5 agosto a Piedimonte, con la "testata" dell'autista.

Nel complesso processo che si è concluso giovedì, che ha visto l'escussione di molti testimoni, è stata ben delineata la dinamica: nessuna aggressione. Il giudice ha accolto la tesi difensiva appieno. Toni alti, qualche parola di troppo proprio in relazione alla questione lavorativa. Ma nessuna violenza fisica. Assolto con formula piena.