Il 22 maggio dello scorso anno l'incidente mortale in cui ha perso la vita il cinquantaduenne di Frosinone, Ernesto Caperna che era alla guida di una Hyundai i20 coinvolta nello scontro insieme a un'Audi Q2, guidata da un trentenne anche lui del capoluogo. L'incidente si verificò nella parte bassa del capoluogo, in via Armando Fabi.
Ieri la prima udienza in tribunale per la morte del tifoso giallazzurro. Udienza durante la quale il giudice Antonello Bracaglia Morante ha rimesso gli atti al pm per colmare la lacuna che risultava dalla documentazione in ordine all'identità del conducente.
Ricordiamo, infatti, che in un primo momento risultava che alla guida dell'Audi ci fosse un sessantaduenne.
Dopo qualche giorno il figlio di quest'ultimo, appunto il trentenne, si è costituito e ha ammesso di essere lui alla guida del veicolo. Sempre nel corso dell'udienza di ieri, uno degli legali a cui si sono rivolti gli eredi di Caperna, l'avvocato Luigi Tozzi, sulla scorta della consulenza peritale ha posto in essere dubbi in ordine al sinistro; quindi l'esortato a rivedere la dinamica dell'incidente.
Padre e figlio, entrambi accusati di favoreggiamento e il trentenne di omicidio stradale, sono difesi dall'avvocato Giampiero Vellucci, mentre gli eredi della vittima si sono rivolti agli avvocati Luigi Tozzi e Giuseppe Lo Vecchio.
In auto con la vittima viaggiavano il figlio ventenne e un bambino di sette anni.