«Dovranno essere siglati con Stellantis specifici accordi sindacali a livello di società, al fine di consentire di completare le uscite volontarie incentivate già pattuite nelle precedenti intese sottoscritte nel corso del 2021.
La normativa emergenziale anti Covid aveva infatti previsto la possibilità di uscire in Naspi anche con dimissioni volontarie a determinate condizioni; dal primo gennaio 2022 torna invece in vigore la vecchia e consueta normativa che, per accedere alla Naspi, necessita l'accordo sindacale nell'ambito formale di una procedura di licenziamenti collettivi».

Lo affermano in una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr che quindi annunciano: «La prossima settimana, prevedibilmente martedì primo febbraio, Stellantis aprirà la procedura di dichiarazione di esuberi a cui seguiranno specifici accordi nazionali, salvo il caso in cui una società abbia una sola unità produttiva e di conseguenza è richiesto dalla legge l'accordo in sede locale.

In ogni caso gli accordi stabiliranno il criterio esclusivo della non opposizione; quanto agli incentivi l'importo sarà quello già pattuito nelle precedenti intese.
L'incontro sindacale prevedibilmente avverrà il 3 febbraio, giorno in cui ci saranno peraltro resi noti i risultati del premio di efficienza di quest'anno».

Senza lavoro: monito della Fiom
Intanto Pierluigi De Filippis, responsabile Lavoro e Sicurezza della Fiom-Cgil interviene su quanto accaduto mercoledì e ammonisce: «Alle 11,15 gli operai del montaggio e collegati sono stati mandati a casa per mancanza materiale, che doveva arrivare ma non è arrivato; sì perché da un po' di tempo si lavora al "just end time" e quindi al minimo incidente di percorso la merce non arriva a destinazione. Ma la preoccupazione di chi tutela la salute e sicurezza dei lavoratori è tanta.
Da tempo diciamo che i carichi di lavoro e le comunicazioni che non si lavora dall'oggi al domani, ledono lo stato psicofisico del lavoratore.
Tantissimi lavoratori hanno dovuto aspettare fuori i cancelli dalle 11.15 alle 14.15 che partissero i pullman per raggiungere le proprie destinazioni e non hanno nascosto la rabbia per i disagi».

Intanto ieri la dirigenza di Stellantis, in riferimento al senza lavoro di mercoledì ha comunicato che secondo il contratto collettivo e dopo la riunione delle Rsa firmatarie del Ccsl, verrà effettuato il recupero produttivo nelle giornate del 28 e 31 gennaio dalle ore 13.30 alle 14.00.  «Praticamente - rincara la dose il sindacalista della Fiom-Cgil - i lavoratori non potranno usufruire della mensa. Ennesima farsa. Si gioca veramente sulla salute dei lavoratori!».

La Fim-Cisl: tavolo su automotive
Intanto sul settore dell'automotive disagi si registrano anche in altri siti italiani, non solo a Cassino.
Spiega il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano: «Il Pnrr mette a disposizione fondi per la transizione e energetica e la mobilità, serve che il governo chiarisca quali potenzialità possono essere messe in campo, nello stesso tempo è indispensabile chiedere alla casa madre Bosch, quali risorse economiche è disposta ad investire su Bari per la riconversione produttiva. È necessario - spiega il sindacalista - aprire un confronto in sede ministeriale per Bosch, con la presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, dove il Gruppo deve presentare un piano di reindustrializzazione del plant, che consenta di azzerare gli esuberi denunciati evidenziando gli investimenti e le risorse finanziarie necessarie.
È altrettanto indispensabile - conclude Uliano - che venga riconvocato il tavolo ministeriale per individuare strumenti e risorse per un settore che è investito da un cambiamento strutturale. Non è più tollerabile l'immobilismo delle istituzioni di fronte ad una situazione che sta impattando sul settore con chiusure e licenziamenti. Convocheremo le assemblee per informare i lavoratori per decidere poi le iniziative a sostegno di questa difficile vertenza».