La truffa della donazione è sempre dietro l'angolo.
Con la scusa di un lascito o di una somma da destinare per opere di bene, vengono prese di mira soprattutto donne anziane e sole, a volte fermate direttamente in strada. È successo così anche il 1°ottobre 2020 a una, all'epoca, ottantaquattrenne in viale Mazzini. Ieri, l'uomo accusato di essere riuscito a sottrarle 5.000 euro ha patteggiato una condanna a dieci mesi. Così è stato deciso in udienza preliminare, davanti al gup del tribunale di Frosinone Ida Logoluso che ha accolto la richiesta avanzata dai legali dell'uomo, Sergio Greco, leccese di 64 anni, gli avvocati Massimo Manfreda e Marco Maietta.

Secondo l'accusa la frusinate era sola in strada quando era stata avvicinata dall'imputato, in compagnia di un'altra persona non identificata. I due le avrebbero raccontato di essere in possesso di una rilevante somma di denaro in contante che avrebbero voluto donare a un medico. In qualche modo sarebbero riusciti a convincere la malcapitata che una parte di quella somma sarebbe stata destinata anche a lei. Dopo aver simulato un cospicuo prelievo di denaro al bancomat, sarebbero riusciti a convincere la donna a effettuare anch'essa un prelievo. Così, in base a quanto ricostruito nel corso dell'indagine, la donna era stata accompagna, in macchina, dai due all'ufficio postale.

Lì l'anziana aveva prelevato in contanti 5.000 euro, donna che era stata convinta a consegnare alla coppia che poi si era dileguata. Come spesso accade in questi casi, solo in un secondo tempo la donna si sarebbe accorta di quanto accaduto. Ma ormai era troppo tardi.
Le indagini, tuttavia, hanno permesso di risalire all'identità di almeno uno dei due che è finito sotto accusa per truffa aggravata per essersi approfittato di una donna in età avanzata che si trovava sola in strada.