È stato eseguito ieri mattina l'esame autoptico sul corpo di Maria Trentini. La donna di 87 anni, originaria di Esperia e per anni residente ad Ardea, è morta martedì mattina, al Santa Maria Goretti di Latina, dove era stata ricoverata venerdì scorso dopo aver subito, intorno alle 15.30, all'interno della hall della casa di riposo Villa Karol di Sezze, un'aggressione fisica da parte di un altro ospite della struttura, Silvio Maurizi, 89 anni, originario di Sezze ma che ha risieduto a Pomezia con i suoi due figli. L'uomo le si era scagliato ripetutamente addosso colpendola all'altezza del torace e del capo, con un bastone da passeggio, dopo aver precedentemente aggredito un'operatrice della struttura.

L'esame esterno, cui ha partecipato anche il medico legale della famiglia della vittima, la dottoressa Daniela Lucidi, è stato eseguito dal medico legale Alessandro Mariani. Dal primo riscontro si confermerebbero le apparenti ragioni del decesso, causato dalla commozione cerebrale derivata dall'emorragia interna. Ma si dovrà attendere anche una verifica sulle cartelle cliniche della donna per escludere che altre eventuali concause possano aver accelerato l'esito del nefasto evento delittuoso. Silvio Maurizi, anch'egli ricoverato da venerdì sera al Santa Maria Goretti, inizialmente indagato dalla procura della Repubblica di Latina, per aver causato lesioni gravissime, alla coetanea residente della struttura, nelle prossime ore potrebbe essere iscritto sul registro degli indagati per omicidio. Sebbene in questo momento ancora non giungano oggettive conferme.

Intanto, la famiglia della vittima, si è stretta nel più completo riserbo e, assistita dall'avvocato Gianluca Viola del Foro di Cassino, attende la restituzione del corpo della donna per poter celebrare il funerale.
Sul piano delle indagini restano una serie di interrogativi aperti. Si è trattato di una tragica fatalità? Qualcosa poteva essere evitato? La donna colpita ripetutamente al capo e al torace con il bastone da passeggio che si è spezzato in tre tronconi, e che Silvio era solito portare con sé, poteva essere sottratta alla furia dell'aggressore? Qualcuno ha tentato di salvarla, di sottrarla a quegli attimi di terrore? Purtroppo c'è uno spazio temporale che è quel frangente che intercorre tra la prima aggressione, quella in danno dell'operatrice della struttura, e la successiva: quella consumata in danno di un'anziana donna inerme. Sarà proprio quel tempo l'elemento che gli investigatori dovranno chiarire per determinare le responsabilità dei singoli attori, di un'indagine molto delicata, affidata ai carabinieri di Sezze.