Lo stabilimento anagnino Sanofi produrrà il nuovo vaccino anti Covid, preparato insieme a GlaxoSmithKline, basato sulle proteine (formula molto diversa da quella di Pfizer e Moderna) ed efficace anche per contrastare la variante sudafricana del virus.
Sarà una dose booster che dalla Ciociaria arriverà in tutta l'Europa.

«L'Italia è un Paese importante per Sanofi, il terzo in Europa per ricavi dopo Francia e Germania ha spiegato l'amministratore delegato per l'Italia del gruppo francese, Marcello Cattani e si è deciso di produrre qui il vaccino anti-Covid per le competenze di Anagni e per le tecnologie disponibili». La produzione del nuovo vaccino, studiato per abbattere le varianti del virus come ha chiesto l'organizzazione mondiale della sanità, è in fase avanzata e a breve sarà messo in commercio.
Si ipotizza che sarà disponibile per gli utenti nel periodo primaverile. Ad oggi Sanofi ha fornito mezzo miliardo di dosi di vaccini autorizzati, l'unica azienda che ne ha distribuiti tre (Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson).
Ad Anagni, non solo Sanofi è impegnata sul fronte dei vaccini anti Covid.

Prima del gruppo d'Oltralpe, la società americana Catalent (ex Bristol Myers Squibb, rilevata nel 2020) ha avviato il processo di infialamento di AstraZeneca. Una commessa che ha giovato, non poco, all'occupazione.
Proprio grazie alla produzione dei flaconi di vaccino, l'occupazione alla Catalent di Anagni è cresciuta da 554 a circa 900 addetti in poco più di un anno. E gli investimenti, in Ciociaria, non sono finiti: cento milioni di dollari sono destinati alla costruzione di otto bioreattori finalizzati alla produzione di anticorpi monoclonali.
Nel suo stabilimento di Anagni, Catalent produce e confeziona medicinali cardiovascolari, antitumorali, metabolici e antinfiammatori. Una produzione industriale cresciuta di molto con l'arrivo della pandemia e la produzione dei vaccini.