Lesioni personali e pure rapina. Due contestazioni pesanti per un ex marito, imprenditore del Cassinate, condannato dal tribunale di Cassino in primo grado a quattro anni e un mese per le violenze nei confronti della (ex) moglie. La storia che arriva dal Cassinate racconta di un rapporto coniugale ormai finito. Una fotografia non molto dissimile alla situazione di tante famiglie in via di smembramento. Ma ad aprile dello scorso anno le incomprensioni sarebbero diventate ingestibili. E in un'occasione l'uomo avrebbe picchiato la ex moglie al culmine di una lite.

Prima la violenza nell'abitazione in cui la donna aveva deciso di vivere, poi ancora schiaffi, calci e pugni. Non solo. L'uomo avrebbe persino strappato dalle mani della vittima le chiavi dell'auto, all'interno della quale c'era una consistente somma da depositare (oltre 10.000 euro) dopo alcune operazioni. Non solo. In una borsa all'intero della vettura anche documenti e gioielli della signora. Questo perché la donna si sarebbe opposta alla restituzione di un Rolex, regalatole molti anni prima.
Una sorta di "risarcimento" per quella separazione inaccettabile.

Quel reiterato "no" è stato un detonatore. L'uomo è saltato sulla vettura e si è allontanato. La vittima, dopo la violenza, ha preso il coraggio necessario e attraverso il suo legale l'avvocato Emanuele Carbone lo ha denunciato. Si è concluso nei giorni scorsi il processo a carico dell'imprenditore chiamato a rispondere di lesioni gravi e di rapina. Quattro anni e un mese di reclusione, oltre a 2.700 euro di multa e la condanna alle spese e al risarcimento dei danni subiti la pena decisa dal Collegio di Cassino.