Da tre mesi Assunta Valente racconta la sua storia su molti media nazionali per denunciare un inquietante accaparramento di terreni destinati a pascolo sui monti a cavallo tra la Ciociaria e l'Abruzzo, a Vallerotonda.
Lei, che è una pastora già famosa per essere stata tra le protagoniste di un documentario della regista Anna Kauber sulle ultime pastore d'europa, adesso mette il dito nella piaga dei contributi dell'Unione Europea fuori controllo, ossia destinati a pascoli sulla base della proprietà delle aree e non per l'effettiva presenza di allevamenti. Da un po' di anni su queste incantevoli montagne che affacciano sul lago di Cardito è in atto una vera e propria battaglia per l'accaparramento di terreni da pascolo brado con azioni possessorie e in una delle tante procedure è incappata Assunta Valente, la quale si è ritrovata uno dei terreni da pascolo sbarrati; spazio che aveva preso in affitto da un residente del posto sul quale è stata fatta valere l'azione possessoria e dunque improvvisamente non è stato più lui il proprietario.
L'ostinazione di Assunta Valente l'ha messa nei guai, forse anche in pericolo perché da quando ha denunciato la vicenda delle azioni possessorie dubbie e del rastrellamento dei pascoli è stata bersaglio di dispetti e danneggiamenti. A metà novembre le hanno ucciso il cane che la accompagnava da undici anni sui pascoli, si chiamava Giulio ed è stato trovato morto per una polpetta avvelenata.
Lei da qual momento ha iniziato la sua guerra per la trasparenza e chiede che sia la magistratura a fare verifiche su cosa sta avvenendo sulle montagne, insospettabili, di Vallerotonda. «Io non mi arrendo certo, anche se mi fanno dei dispetti e dicono che sono pazza. - afferma Assunta Valente - Vorrebbero mandarmi via, ma non ci riusciranno perché qui c'è tutta la mia vita, i miei animali e io non difendo solo me stessa ma questa attività, questa terra, questo posto».
Alcune delle diffide a lasciare i terreni su cui sono state esercitate le azioni possessorie provengono dallo stesso soggetto e i passaggi di proprietà sono avvenuti in modo sequenziale negli ultimi anni. Gran parte dell'Appennino ciociaro è abbandonato poiché si tratta di un'area dove l'emigrazione verso l'Europa e il Canada ha cambiato radicalmente l'assetto sociale ed economico. Aree depresse dove, però, i terreni per pascolo di animali allo stato brado sono diventati una sorta di Eldorado, un sistema per aver in modo facile e incontrollato (o quasi) i fondi comunitari destinati ai pastori veri che sono ormai pochissimi.
Assunta è una di loro, ha una mandria di settanta mucche e un gregge di 150 capi tra pecore e capre e afferma che i fondi comunitari per i pascoli sono una buona risorsa per gli allevamenti allo stato brado. Il fenomeno del rastrellamento dei pascoli per fini speculativi viene registrato da qualche anno anche in altre zone d'Italia, per esempio in Trentino e in Calabria e per questo la vicenda della pastora di Vallerotonda si sta mostrando come la punta di un iceberg ancora tutto da analizzare.