Buon compleanno. Stellantis compie un anno. Il gruppo automobilistico, quarto al mondo, nato dalla fusione tra Fca e Psa e ingloba 14 marchi è "cresciuto" e si prepara a svelare, il prossimo primo marzo, il suo piano industriale per fare chiarezza su obiettivi globali e regionali, modelli di nuova generazione, marchi e soprattutto affrontare il nodo del ruolo delle fabbriche nei vari paesi e, soprattutto, in Italia.

Carlos Tavares, Ad del gruppo, ha spesso evidenziato nei mesi scorsi che i costi di produzione negli impianti italiani sono significativamente più alti per unità assemblata, a volte il doppio, rispetto alle fabbriche di altri paesi europei, nonostante un costo del lavoro più basso.

«Se applichiamo all'Italia le buone pratiche che esistono nel nostro gruppo, l'Italia stessa avrà un buon potenziale. Un problema particolare che la riguarda è il prezzo fuori misura dell'energia. Per risolvere il problema di costi ci vuole tempo, ne riparleremo a fine 2022. Qualsiasi approccio brutale sarebbe stato inopportuno, bisogna prima analizzare e capire» avrebbe dichiarato l'Ad di Stellantis al Corriere della Sera.

Costi italiani e Gigafactory per le batterie a Termoli sono i due temi che hanno generato anche la netta reazione dei sindacati, che chiedono chiarezza al gruppo e al Governo.