Una foto scattata nel cimitero di San Bartolomeo e pubblicata sui social dalla pagina Cassino Virtual Map ha scaldato il dibattito nella giornata di ieri. L'autore della foto ha spiegato il motivo della sua indignazione: «Secondo voi è normale che per mettere due fiori a mio padre defunto devo rischiare di rompermi la noce del collo perché non c'è una scala abbastanza alta per arrivare alla settima fila dove è la bara di mio padre è una vergogna. Accade al cimitero di Cassino».

Una problematica che era stata segnalata già da altri cittadini, alcuni hanno evidenziato invece l'instabilità e l'usura di altre scalette utilizzate per raggiungere le lapidi più alte, per lasciare un fiore, accarezzare una foto o pulire il marmo. E nel 2022, in una città nata all'ombra della casa di S. Benedetto, fondatore del pensiero culturale occidentale, ispiratore dell'Europa, un figlio per deporre un fiore sulla bara del padre rischia di cadere e di giacere accanto a lui.