È finita in modo indolore per tutti. Almeno la vicenda giudiziaria, quella politica resta in piedi ad anni di distanza. Per l'occupazione del tetto del Comune da parte di 14 ex lavoratori, imputati anche di resistenza a pubblico ufficiale, il processo, davanti al giudice monocratico Chiara Doglietto si è chiuso con la prescrizione. I 14 erano accusati di essersi accampati sul tetto del municipio a luglio del 2013 e di aver minacciato di lanciarsi nel vuoto.

«Così dopo nove anni si conclude il processo contro i 14 lavoratori della Frosinone Multiservizi che per una settimana occuparono il tetto del Comune a seguito della chiusura della società pubblica, il licenziamento di oltre 200 persone e lo spezzatino a quattro cooperative sociali», commentano i protagonisti di allora in una nota. Loro hanno sempre respinto le accuse: «Si occupò un tetto e non furono interrotti i pubblici servizi e non si capisce quale resistenza avvenne e soprattutto contro chi», dicono oggi. Tuttavia, la protesta contro la scelta (dell'amministrazione Ottaviani) di chiudere la Multiservizi resta: gli impegni presi allora per far scendere i lavoratori con il coinvolgimento di prefetto, vescovo, parlamentari, consiglieri regionali «per ridare spazio ad una idea di società pubblica non furono mai rispettati», aggiungono ancora. 

Tuttavia: «La prescrizione ha sicuramente risolto un problema per tutti. Ma in ogni caso la ricostruzione dei fatti di quei giorni non toglie niente alle motivazioni alla radice della protesta. A 10 anni di distanza le ragioni della protesta sono state confermate giuridicamente (tutti i lavoratori hanno vinto le cause contro le cooperative e sono tornati a lavorare), politicamente e socialmente». Gli ex lavoratori Multiservizi sono stati difesi dagli avvocati Giancarlo Corsetti, Carlo Mariniello, Angelo Pincivero e Antonio De Cristofaro.