«In Italia il 3 gennaio scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata all'81%, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%, mentre la Delta era al 19% del campione esaminato». Lo dice l'Istituto superiore di sanità in un report specifico. Si tratta dell'analisi rapida condotta dallo stesso Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler.

«Per l'indagine - fa sapere l'Iss - è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/Province autonome in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all'indagine tutte le Regioni/Province autonome e complessivamente 120 laboratori regionali e il laboratorio di sanità militare e sono stati sequenziati 2.632 campioni».

Di questi 345 sono stati sequenziati nel Lazio. I campioni positivi alla variante Omicron sono stati 257, ovvero l'85,4%, mentre i restanti 44 (14,6%) risultavano positivi alla Delta su 301 sequenze ottenute per le analisi. Il dato di Omicron nel Lazio è superiore alla media nazionale attestata all'80,75% contro il 19,25% di Delta. Tra le regioni che hanno sequenziato più campioni (minimo 100), Omicron è all'88,7% in Lombardia, al 66,1% in Veneto, al 70,9% in Campania, all'89,2% in Toscana, al 79,4% in Emilia Romagna e al 77,8% in Abruzzo.

La situazione in Italia resta sotto controllo: quasi ovunque è zona gialla. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l'ordinanza che vede la Valle d'Aosta in arancione, mentre la Campania sarà in giallo come le altre regioni. Ieri, in Italia sono stati accertati altri 186.253 nuovi casi e 360 morti. Le vittime, dall'inizio della pandemia, diventano 140.548. Il tasso di positività si attesta al 16,4% dal 15,6% del giorno precedente.

I dati della pandemia in Italia continuano a salire: secondo l'ultimo monitoraggio della cabina di regia l'incidenza settimanale per 100.000 abitanti cresce da 1.669 a 1.988 così come l'indice Rt che passa da 1,43 a 1,56.