Dopo due giorni di calo risalgono i contagi, mentre si arresta a tre la serie calante dell'incidenza. Ci sono altri 833 contagi, 3 nuovi morti, ma anche 3 ricoveri in meno. Resta stabile, sempre 8, il dato delle terapie intensive occupate.

La giornata
Questa volta è Cassino a registrare il maggior incremento di nuovi positivi con 72 davanti a Frosinone con 69. Seguono: Alatri, Ferentino e Sora 38 casi, Anagni 31, Veroli 28, Piedimonte San Germano 20, Isola del Liri 17, Aquino 16, Roccasecca 15, Pontecorvo 14, Arpino, Ceccano e Ceprano 13, San Giorgio a Liri 12, Castro dei Volsci, Monte San Giovanni Campano, Sant'Elia Fiumerapido e Torrice 11, Arce e Fiuggi 10, Boville Ernica ed Esperia 9, Villa santa Lucia 8, Castrocielo, Cervaro, Fumone, Morolo e Paliano 7, Casalvieri e Ripi 6, Campoli Appennino, Castelliri, Piglio e Trivigliano 5, Alvito, Guarcino, Pignataro Interamna, San Giovanni Incarico, San Vittore del Lazio e Sant'Andrea del Garigliano 4, Acuto, Broccostella, Fontana Liri, Pastena, Patrica, Pico, San Biagio Saracinisco, Settefrati e Vallecorsa 3, Arnara, Atina, Ausonia, Casalattico, Castelnuovo Parano, Colfelice, Gallinaro, Giuliano di Roma, Pofi, San Donato Val di Comino, Sant'Apollinare, Strangolagalli, Vallemaio, Vicalvi e Vico nel Lazio 2, Amaseno, Picinisco, Posta Fibreno, Serrone, Supino, Trevi nel Lazio, Vallerotonda, Villa Latina e Villa Santo Stefano 1.

Rispetto alla passata settimana, sempre al venerdì, si registra - per effetto del doppio giorno di festa della precedente, dato che c'era stata di mezzo l'Epifania - un incremento rispetto ai 3.570 casi a 714 di media, quantificata in un +8,73%. Al 7 gennaio, rispetto al 31 dicembre (2.584 casi a 516 di media), la crescita era del 38,15%. A gennaio, alla boa di metà mese quasi, si sono contagiati già in 10.899 a una media di 778,50. Numeri mai visti prima. Il mese peggiore, al massimo, aveva avuto 6.588 contagi a 219,60 di media, a novembre del 2020.

I decessi
Segnalati ieri tre decessi: un uomo di 88 anni di Ceccano e due donne di Frosinone di 96 e 84 anni. I morti della settimana salgono così a 11, mentre quelli del mese sono 23. Undici morti in una settimana non si avevano dai 12 del periodo 3-9 maggio 2021.

Gli indicatori
Come prevedibile anche questa settimana l'incidenza per 100.000 abitanti segna un incremento. Del resto, il dato di ieri, 833, sostituisce i 255 casi del giorno dopo l'Epifania quando si fecero molti meno tamponi. L'incidenza, dopo che per tre giorni e per cinque degli ultimi sette era scesa, risale da 1.121,59 a 1.242,77 che, per inciso, è il nuovo picco. Rispetto a venerdì scorso, la crescita è più contenuta, visto che si partiva da 1.042,14, dunque si registra un +19,25%. Il 7 gennaio, rispetto al periodo precedente, la crescita era stata del 70,64%. Da allora rispetto al 24 dicembre era stata del 112,93%. Questo andamento meno marcato dà un'idea di come si stia evolvendo la curva epidemiologica. La riduzione dei tamponi (da due giorni sotto i 6.000), tuttavia, comporta un rialzo del tasso di positività che sale al 15,75% dal 15,05% e dal 12,99% dei due giorni prima per attestarsi, in settimana, su una media del 14,17%. La scorsa era finita al 12,54%.

I ricoverati
Si registra una leggera frenata dei ricoverati che scendono da 85 a 82. Resta invariato il grado di occupazione dei posti nelle terapie intensive, sempre 8. Altre 371 persone si sono nel frattempo negativizzate.

I tamponi
Si delinea una riduzione dei test effettuati in settimana. Al momento sono 26.831 a una media di 5.366,20 al giorno, tanto che da due giorni superano di poco le 5.000 unità. La scorsa settimana, peraltro, si era raggiunto il picco dei tamponi con ben 43.448 a una media di 6.206,85 al giorno.

Il bollettino
Nel Lazio su 102.132 tamponi, si registrano 15.307 positivi (+5.035), con 25 decessi (-9), 1.675 ricoverati (+55), 204 terapie intensive (0) e 5.204 guariti. Il tasso di positività è al 14,9%. Il valore Rt e l'incidenza nel Lazio - osserva l'assessore Alessio D'Amato - sono più bassi di quelli nazionali rispettivamente Rt a 1,13 (1,56 Italia) e incidenza a 1.392 per 100.000 abitanti (1.988 valore Italia), mentre la diffusione di omicron è di 2 punti superiore al valore italiano.