Da vittima è finito nei guai e ora deve difendersi dall'accusa di detenzione ai fini di spaccio. Il 19 novembre 2020 è stato trovato a terra, in una pozza di sangue, all'interno di un palazzo di viale Mazzini a Frosinone. Per giorni è stato ricoverato in prognosi riservata per le gravi ferite riportate a seguito di un accoltellamento.

Non sono risultate credibili le sue dichiarazioni circa un alterco per questioni di viabilità avvenuto per strada con soggetti, non meglio identificati, di colore. Lui, L.P. trentottenne del capoluogo, è stato rinviato a giudizio per detenzione ai fini di spaccio. Rinvio a giudizio disposto per la stessa accusa, oltre che per tentato omicidio, nei confronti di A.S. quarantenne, di origine albanese, ma tuttora latitante.

Da ulteriori elementi di riscontro esterni è emerso che, quanto accaduto due anni fa, era frutto di una situazione legata alla droga che vedeva coinvolta sia la persona offesa, e oggi indagata, sia l'albanese tuttora latitante.

La ricostruzione
Mancava poco all'ora del coprifuoco quando alle forze dell'ordine è arrivata una richiesta di intervento da viale Mazzini. Era la sera del 19 novembre di due anni fa.
A destare l'attenzione di alcuni residenti, le urla che provenivano da un palazzo della zona. Arrivati sul posto i poliziotti hanno trovato un uomo a terra, in una pozza di sangue. Appunto il trentottenne. Subito soccorso e portato in ospedale, i medici hanno riscontrato all'uomo ferite da arma da taglio.

Immediatamente è scattata la caccia a un albanese di quarant'anni, che abita in un appartamento dello stabile dove è stato soccorso il frusinate. L'appartamento dello straniero è stato sottoposto a perquisizione e al suo interno rinvenuto un chilogrammo di marijuana. Gli agenti delle Volanti e gli investigatori della Squadra Mobile hanno subito avviato le indagini. Tra le piste più accreditate quella di contrasti sorti nell'ambito dello spaccio di droga.

Il trentottenne, difeso dall'avvocato Luigi Tozzi, dovrà ora comparire davanti al giudice in qualità di persona offesa e di indagato per spaccio.