Il Suv Grecale che partirà nel secondo trimestre del 2022? «Non basterà a mettere fine agli ammortizzatori sociali e far ritornare lo stabilimento Stellantis di Cassino alla piena occupazione». Lo ha detto il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano illustrando ieri mattina il report relativo alle produzioni del 2021.
C'è dunque ben poco da sorridere per il territorio: l'anno che si è appena concluso ha registrato un decremento in termini occupazionali e produttivi, quello che è appena iniziato non sarà quello della svolta, nonostante il nuovo modello.
Anche perché ancora nel 2022 continuerà la crisi dei microchip. Per questo Uliano ha spiegato che urge la convocazione del tavolo di Stellantis e dell'automotive da parte del Governo per salvaguardare il patrimonio industriale e occupazionale del settore. Quindi il segretario ha puntato i riflettori su Cassino e ha evidenziato come ormai dal 2017 lo stabilimento sia in perenne retromarcia.
Un po' di numeri: la produzione nel 2021 di Cassino si è attestata a 43.753 unità, con 28.705 unità prodotte il suv Stelvio rappresenta due terzi della produzione complessiva del sito. La perdita dei volumi nel 2021 è continuamente peggiorata col decorrere dei mesi, fino a raggiungere -18% rispetto al pandemico 2020. Se prendiamo a riferimento il periodo pre-covid, la perdita s'incrementa ulteriormente raggiungendo -26%.
Uliano evidenzia: «I semiconduttori assestano un ulteriore colpo alla situazione già fortemente negativa determinatasi con il lockdown nel 2020, del resto con l'uscita di produzione nel 2020 della terza Alfa Romeo, la Giulietta, il dato produttivo non poteva che peggiorare ulteriormente nel corso di quest'anno. È dal 2017 che continua la flessione negativa sui volumi produttivi dello stabilimento di Cassino, con una perdita di produzione di oltre 91.000 unità (-68%)».
Questi numeri si specchiano in quella che è la fotografia per quel che concerne l'occupazione: nel corso del 2021 si è ricorso continuamente agli ammortizzatori sociali per mettere in sicurezza l'occupazione, che nel corso dell'ultimo anno e mezzo si è ridotta di oltre 1.000 lavoratori, passando da circa 4300 a 3.289. Le fermate produttive totali sono state complessivamente 92 giorni. Nei restanti giorni lavorativi comunque si è marciato a velocità ridotta con circa 500 lavoratori giornalmente in Cassa Integrazione. Nel 2022 non andrà meglio.
Spiegano dal sindacato: «La speranza è che quest'anno si inverta la tendenza fortemente negativa con la partenza delle produzioni del nuovo Suv.
Anche se la nostra preoccupazione è che non sarà sufficiente questa nuova produzione per azzerare l'uso degli ammortizzatori sociali, nonostante il forte ridimensionamento occupazionale che ha subito il sito».
Con il Maserati Grecale approderà a Cassino anche la piattaforma premium con motorizzazione ibrida che consentirà successivamente, di svilupparla anche sugli altri due modelli di Alfa Romeo, fino a realizzare in futuro anche una versione full electric. Per la Fim-Cisl, il futuro piano industriale di Stellantis dovrà prevedere per lo stabilimento di Cassino ulteriori investimenti in nuovi prodotti multimarca del settore premium, per sfruttare al massimo le proprie capacità produttive oggi ferme a meno del 20%. E nel futuro del sito pedemontano non si dovrà viaggiare solo in Maserati.
La conclusione di Uliano è un monito per la dirigenza di Stellantis: «Aspettiamo anche risposte chiare e certe sulle allocazioni future, promesse dal Ceo di Alfa Romeo Philippe Imparato di "un lancio all'anno dei brand Alfa Romeo, Ds, Lancia fino al 2026"».