«Il Governo non può abbandonare gli oltre 300.000 metalmeccanici del settore». Il monito arriva dalla Fiom-Cgil che con Michele De Palma spiega nel dettaglio: «Le metalmeccaniche e i metalmeccanici stanno già pagando il prezzo della crisi e l'immobilismo del Governo, a dimostrarlo sono le crisi aperte come Gkn, Gianetti Ruote, Speedline, Caterpillar, l'aumento al ricorso agli ammortizzatori sociali negli stabilimenti di Stellantis, o ancora le crisi che potrebbero acuirsi a breve in aziende come Bosch, Vitesco, Denso.

Il silenzio del Governo e l'assenza di un piano strategico nazionale, di investimenti e di strumenti straordinari di governo del cambiamento mette a rischio più di 50.000 posti di lavoro e la tenuta di un settore fondamentale dell'industria manifatturiera del nostro Paese».

A Cassino, intanto, proseguono le internalizzazioni di alcune fabbriche dell'indotto. Stellantis diventa sempre meno italiana: nel 2022 è previsto l'arrivo di un nuovo direttore, una manager donna di nazionalità portoghese al posto dell'attuale direttore di stabilimento Figliuolo.

A tenere alta la guardia su Cassino è anche la Fim-Cisl che con Ferdinando Uliano spiega: «Siamo veramente in una situazione assurda! I ministri Cingolani, Giorgetti e Giovannini la scorsa settimana hanno condiviso le scelte europee "fit for 55" che accelerano l'interruzione delle produzioni dei veicoli endotermici nel 2035. In queste ore la Legge di Stabilità, all'esame del Parlamento, non prevede incentivi per i cittadini e consumatori volti ad agevolare le scelte per la mobilità sostenibile. Il nostro Paese è l'unico in Europa a non aver stanziato agevolazioni per la mobilità sostenibile».

E poi sempre il leader della Fim-Cisl evidenzia che, dopo aver messo in sicurezza lo stabilimento di Melfi e altre realtà italiane del gruppo Stellantis, nel 2022 bisognerà dare un piano industriale ben preciso agli impianti di Cassino e Pomigliano. Intanto gli operai sono a casa in regime di solidarietà fino al 31 dicembre.
Il rientro è previsto, salvo diverse comunicazioni, per il 3 gennaio.