Partono i campionamenti nei pozzi situati in prossimità dei fiumi Liri, Sacco e nel centro urbano per valutare il grado di contaminazione presente nelle diverse zone del territorio.

L'emergenza Covid e gli avvicendamenti ai vertici della Direzione regionale del Lazio, hanno rallentato il cronoprogramma delle attività legate al Sito di Interesse Nazionale "Bacino del fiume Sacco". Ma i prossimi mesi saranno fondamentali per avviare le attività di campo che i cittadini e gli amministratori di questa area aspettano da troppo tempo.

«Comprendiamo le difficoltà che tutti gli enti hanno vissuto nel corso del 2020 e 2021, compresa la Regione Lazio - dichiara l'assessore all'Ambiente Elisa Guerriero - ma siamo fiduciosi che le attività in programma riprendano il loro corso. Faremo il possibile per essere di aiuto e fare in modo che siano attuati i programmi di bonifica previsti per Ceprano. Intanto partiranno nel mese di gennaio i campionamenti nei pozzi individuati dall'Ispra, con la collaborazione dell'Arpa Lazio, che materialmente si occuperà dei prelievi: alcuni ricadono nell'area del fiume Sacco, altri nel centro urbano e in prossimità del Liri, per valutare il grado di contaminazione presente nelle diverse zone.
Infine entro il prossimo 7 gennaio - annuncia Elisa Guerriero - dovranno essere presentate le offerte per il Servizio di campionamento e analisi dei terreni nelle aree ripariali del Sin "Bacino del fiume Sacco". Così potrà partire finalmente il controllo su questi terreni, la maggior parte dei quali è a destinazione agricola.
Speriamo che le analisi possano confermare il ritorno all'antica vocazione di questi territori».

Finalmente una notizia importante e un passo avanti decisivo verso la definizione della delicata questione ambientale a Ceprano che, lo ricordiamo, ha tre ecomostri: l'ex Europress, l'ex Cartiera e le ex industrie Olivieri che hanno fatto del territorio una delle zone più critiche, giustamente inserite nel Sin e fra quelle da sottoporre a bonifica, previa caratterizzazione e attività di verifica. La questione è delicata, sono in gioco la salute dei cepranesi, la salvaguardia dell'ambiente e il futuro di tanti bambini e ragazzi.