Il via vai di finanzieri a Fiuggi, ieri mattina, non è passato inosservato. Sono stati visti nell'area del campo sportivo e in alcune strutture alberghiere.
I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Roma sono tornati nella città termale per eseguire nuove misure di prevenzione a carico di Mario e Davide Ciaccia, 51 e 54 anni, gli imprenditori titolari della squadra di calcio locale e proprietari di alcuni alberghi, indagati nell'inchiesta sulla presunta truffa degli ecobonus che li ha portati di recente anche in carcere, prima di tornare in libertà a seguito della mancata convalida dei fermi da parte del giudice delle indagini preliminari.

Ieri mattina ai due fratelli sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza beni per 150 milioni di euro nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura di Roma relativa ad una presunta distrazione dei beni a seguito della quale Mario e Davide Ciaccia sono stati condannati in primo grado a cinque anni di reclusione.

Il decreto di sequestro riguarda il patrimonio sociale di dieci società e tre associazioni che comprendono beni mobili e immobili dei fratelli Ciaccia e delle rispettive famiglie.

Le società e gli enti associativi sono: Federazione immobiliare & Property srl, Midas hotel srl, Dama Costruzioni srl, Appalti & servizi spa, Elni costruzioni srl, Absolute real estate srl, Struttura spa, Edil green Italia spa, Sbcsi srls, Emgat Italy srl, Federazione immobiliare e property, Asd Sff Atletico e Asd Atletico Terme Fiuggi. Quest'ultima è la società attraverso la quale viene gestita la squadra di calcio locale che milita nel campionato di serie D. Altre società poste sotto sequestro gestiscono anche quattro alberghi fiuggini nelle disponibilità dei Ciacci, tre dei quali già sequestrati e poi dissequestrati nell'inchiesta sulla truffa ecobonus.

A Fiuggi, dopo i nuovi sequestri, i timori riguardano soprattutto il futuro della squadra di calcio, come aveva dichiarato il sindaco Alioska Baccarini in occasione dei provvedimenti adottati nell'inchiesta sugli ecobonus, anch'essa coordinata dalla procura capitolina. In quel caso, però, le quote della società che gestisce l'Atletico Terme Fiuggi non vennero toccate. Stavolta, nel calderone delle misure di prevenzione, è finita anche la squadra di calcio, con conseguenze ancora tutte da definire.