Dopo Palazzo Chigi, l'amuchina va a ruba anche...nelle chiese! A testimoniare questo dato il colpo messo a segno all'interno della chiesa di San Sebastiano, a Sant'Elia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il ladro in azione avrebbe dimostrato non solo una passione per l'arte sacra ma anche una certa attenzione all'igiene. Ironia a parte, il malintenzionato ha portato via tre grossi candelabri in ottone oltre al compressore per l'erogazione del gel igienizzante.

A notare qualcosa di strano sembrerebbe essere stato il prete, don Remo Marandola, prima di officiare la messa serale: qualcosa non era in ordine, qualcosa mancava.
Infatti qualcuno aveva trafugato i tre grossi candelabri che si trovano davanti agli altari laterali della Madonna delle Indulgenze, di Santa Lucia e di San Rocco, all'interno della chiesa di San Sebastiano che sorge al centro della villa comunale di Sant'Elia.

Guardando bene, a mancare era pure il dispenser del gel. Immediata la segnalazione ai carabinieri della locale stazione, della Compagnia di Cassino, poi formalizzata in denuncia. Sembrerebbe che alcuni cittadini intenti ad allestire il presepe abbiano notato una persona incappucciata, ma non hanno dato molto peso a questa presenza. Possibile pure che non c'entri nulla con l'episodio. Ma le verifiche sono attive.

Un furto, quello dell'altra sera, che fa tornare alla mente il ben più sostanzioso colpo di una quindicina di anni prima, nella chiesa Santa Maria la Nova, sempre a Sant'Elia. «In quel caso, in pieno centro storico, scomparve l'intero rivestimento del settecentesco altare maggiore in grosse piastrelle finemente ornate oltre agli ornamenti in pietra e cesellati ai lati laterali alti dell'altare stesso spiega il ricercatore storico santeliano, Benedetto Di Mambro I ladri, ovviamente, non tralasciarono gli ori che adornavano la tela della Madonna del Rosario. Un episodio che scosse tutta la comunità».