È abitudine diffusa rivolgersi all'oculista solo quando si ha un problema di vista. Niente di più sbagliato. La prevenzione, anche in ambito oculistico, è la miglior cura. La salute dei nostri occhi è fondamentale e per preservarla è necessario sottoporsi a controlli periodici per prevenire e diagnosticare eventuali difetti visivi.
Un'indicazione che vale per tutto il corso della vita.
Lo sanno bene gli specialisti del Poliambulatorio di Città Bianca. Nell'ambulatorio di oculistica del Gruppo INI operano esperti del settore che, grazie anche all'ausilio di macchinari all'avanguardia, seguono pazienti provenienti da tutta la provincia e non solo.
Abbiamo parlato dell'importanza della prevenzione in ambito oculistico con la Dottoressa Arianna Fiasca, oculista nel poliambulatorio del Gruppo Ini a Veroli.
Dottoressa Fiasca, quali sono i controlli da fare nei più piccoli per prevenire i disturbi della vista da adulti?
«I controlli della vista sono fondamentali per tutto il corso della vita, sin dalla nascita quando si esegue un primo screening sul neonato. Nel primo anno di vita del bambino, poi, è opportuno un controllo per la prevenzione di malattie congenite che, seppur molto rare, necessitano di un monitoraggio. Poi i controlli possono proseguire a 3, 6, 9 e 12 anni per verificare il corretto sviluppo morfologico e funzionale degli occhi, diagnosticare tempestivamente eventuali vizi di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e alterazioni della motilità oculare che possono provocare l'ambliopia, il cosiddetto occhio pigro. Si tratta della riduzione più o meno marcata della capacità visiva di un occhio senza che ci siano stati danni oculari organici.
Si manifesta in tutte quelle condizioni in cui il bambino "non usa" involontariamente un occhio. Se riconosciuta e trattata precocemente l'ambliopia è generalmente reversibile. Tra i 12 e i 14 anni, poi, c'è un picco di sviluppo della miopia piuttosto importante ed è bene correggere il difetto in modo ottimale. Più in generale, in assenza di particolari condizioni, il consiglio è quello di fare controlli periodici».
E per gli adolescenti come comportarsi?
«Negli adolescenti, è stato dimostrato come l'uso prolungato di schermi luminosi quali computer, tablet, smartphone ecc., possa comportare un aumento progressivo della miopia ma anche dei disturbi che interessano la superficie oculare come visione sdoppiata od offuscata, bruciore, prurito, rossore del bulbo oculare e secchezza. Per questo, durante l'adolescenza è opportuno effettuare controlli per valutare le condizioni della vista ma anche per verificare la necessità di eventuali lenti correttive per miopia, astigmatismo o ipermetropia. Inoltre, è sempre da verificare la motilità oculare per diagnosticare la presenza di eventuali strabismi latenti».
In età adulta, invece, qual'è la frequenza con la quale rivolgersi allo specialista?
«Dopo i 20 anni e fino ai 40 anni d'età, in assenza di condizioni particolari, è bene effettuare una visita oculistica ogni tre anni. Dai 40 ai 50 anni è poi opportuno prevenire l'insorgenza di patologie collegate all'avanzare dell'età quali glaucoma, retinopatie diabetiche ecc. Passati i 55-60 anni, invece, è consigliato un controllo annuale poiché, in questa fascia d'età, possono insorgere con maggiore frequenza problemi di opacità del cristallino (cataratta) o di pressione dell'occhio (glaucoma). A tal proposito, la prevenzione del glaucoma è fondamentale perché porta alla cecità in modo subdolo, senza dolori e senza sintomi premonitori. Mentre, una volta diagnosticato, si può tenere sotto controllo con colliri o trattare chirurgicamente per mantenere la pressione oculare a valori normali. Dopo i 70 anni la visita una volta l'anno è ancor più raccomandata in quanto è probabile l'insorgenza dell'invecchiamento retinico, un problema da non sottovalutare. Il paziente deve monitorare la sua vista e verificare se è costante in entrambi gli occhi oppure no».
Di quali macchinari si avvale l'ambulatorio di Città Bianca per la salute visiva dei suoi pazienti? «L'ambulatorio di Veroli dispone di macchinari e tecnologie all'avanguardia delle quali ci avvaliamo dopo un'attenta anamnesi. Si va dall'esame del campo visivo computerizzato, che serve per valutare se esistano sia alterazioni di sensibilità retinica sia alterazioni a carico del nervo ottico, all'OCT, fondamentale per la diagnosi precoce e per il monitoraggio di molte malattie oculari.
L'OCT, o tomografia a coerenza ottica, è un esame diagnostico per immagini che permette di analizzare la retina e la macula, rilevando e quantificando eventuali alterazioni. L'OCT è utile, ad esempio, nella diagnosi del glaucoma ma permette anche la diagnosi di maculopatie e degenerazione maculare legata all'età».