C'è anche il Frosinone tra le società calcistiche destinatarie di una richiesta di consegna di documenti da parte della procura di Milano. Il club che non è indagato al pari degli altri sodalizi tra cui Fiorentina, Juventus, Napoli, Torino, Inter, Milan e Roma è interessato, seppur indirettamente, come depositario di documentazione di eventuale interesse investigativo, dell'operazione condotta dalla Guardia di finanza che indaga, per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio, per il periodo 2018-2021, reati contestati al procuratore sportivo, il nord-macedone Abdilgafar Ramadani, residente in Irlanda. Secondo quanto riferito in un comunicato dalla Guardia di finanza di Milano l'indagato, «anche con la collaborazione dell'agente sportivo italiano oggi (ieri, ndr) sottoposto a perquisizione, svolgerebbe attività economiche in territorio nazionale, sottraendo i relativi proventi all'imposizione tributaria ed occultandoli mediante transito su rapporti bancari intestati a società di diritto estero a lui riconducibili».

La Finanza ha spiegato che «le attività investigative in corso sono dirette ad acquisire documentazione relativa ai rapporti economico-commerciali intrattenuti dagli agenti sportivi in questione con le società di calcio professionistico, queste ultime non iscritte nel registro delle notizie di reato ed interessate dalle operazioni investigative quali soggetti terzi, detentori di documentazione utile ai necessari approfondimenti d'indagine». Le operazioni hanno interessato Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Campania. Le società alle quali la procura di Milano ha chiesto di esibire la documentazione sono: Fiorentina, Juventus, Napoli, Frosinone, Spal, Torino, Inter, Milan, Cagliari, Roma ed Hellas Verona.

La procura è interessata, dunque, a visionare i documenti relativi ai rapporti economico-commerciali intrattenuti dai club con Ramadani e con le sue numerose società, nonché con altri agenti e altre imprese che hanno intrattenuto rapporti professionali con il nord-macedone. Nello specifico la procura ha chiesto alle società di esibire copie delle caselle di posta elettroniche ufficiali di tutti i dirigenti e i responsabili delle società di calcio nonché dei dipendi dalle quali emergano contatti di qualsiasi natura con il procuratore finito sotto indagine. Chiesta l'esibizione anche della documentazione (cartacea o elettronica) dei contratti stipulati dalle società, dal 2018 a oggi, con Ramadani e le sue società nonché con agenti e società che hanno avuto rapporti con Ramadani e ai conseguenti pagamenti in favore del procuratore e transitati su un conto aperto presso una banca di Milano.

Per quanto riguarda l'interessamento del Frosinone tra le società chiamate a consegnare la documentazione ci sarebbe un unico rapporto commerciale con il procuratore Ramadani, con riferimento al prestito, ottenuto all'inizio della seconda esperienza in serie A, del croato Stipe Perica. Il giocatore, infatti, risulta rappresentato da una delle società di Ramadani.
A Frosinone il nativo di Zara è rimasto fino a dicembre 2018, collezionando appena sette presenze. Perica finì poi in Turchia.