La marcia è stata ingranata. Dopo il polo dell'automotive torinese, si scende verso il centro Italia e l'allerta sindacale si concentra tutta su Cassino Plant.
Un segmento del lusso unico nel gruppo Stellantis, senza "doppioni" in nessun angolo della galassia della multinazionale. Uno stabilimento dove, in epoca Marchionne, si erano accesi i motori degli investimenti.
Enormi per creare una piattaforma che facesse camminate, anzi correre, "la meccanica delle emozioni".

Ma, ad oggi, il segmento C non vede sfrecciare opportunità come quelle ipotizzate nel precedente piano industriale. L'epoca Tavares, per Cassino Plant, sarà inaugurata con il piano industriale che sarà svelato il prossimo primo marzo 2022. Solo allora si capiranno le sorti vere e tangibili di un presidio così all'avanguardia e magari particolarmente idoneo nelle prospettive green ed elettriche del gruppo.

Ma intanto i sindacati si portano avanti. E scendono in campo direttamente le sigle nazionali. Insieme, stamattina la Fiom Cgil e la Fim Cisl per assemblee con i lavoratori del sito pedemontano. I due segretari nazionali, Michele De Palma e Ferdinando Uliano si sono ritrovati nella fabbrica del lusso, così penalizzata dal lavoro a singhiozzo, per avviare confronti e battaglie utili a rimettere in moto pianificazioni per il futuro della realtà produttiva della regione Lazio.

Un macrocosmo industriale dai confini allargati. I lavoratori del vasto indotto triplicano quelli interni allo stabilimento e sono sparsi ovunque, in regione e oltre!

Oggi a Cassino per le assemblee coi lavoratori.
Qual è la strategia?
«Il plant di Cassino - risponde Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl responsabile settore automotive- insieme a Pomigliano e alle fabbriche motori è una delle realtà che necessità, nei prossimi incontri con il gruppo Stellantis, di chiare e concrete risposte nel piano industriale che si completerà entro marzo 2022. Lo ribadiremo, indubbiamente il lancio produttivo nel prossimo anno della Maserati Grecale influirà nella crescita dei volumi del Plant, ma per noi non è sufficiente, serve comprendere quali altre vetture verranno assegnate e soprattutto in quali tempi. Tutto ciò è fondamentale per dare prospettive positive sia sul piano produttivo che occupazionale».

Concetti inequivocabili. La piena saturazione dello stabilimento è un sogno ancora lontano e serve un prospetto chiari di inserimento di nuovi modelli per rimettere benzina in un motore che viaggia a rilento.
Cassino chiama e lo fa con la discesa in campo dei segretari nazionali. Proprio loro hanno inserito in agenda la priorità del centro Italia da portare, anche e soprattutto, nei prossimi appuntamenti con il Mise.
Intanto Stellantis viaggia su frequenze altissime.
L'accordo con Foxconn la vede già proiettata verso la progettazione e vendita di nuovi semiconduttori flessibili per il settore automotive. Per se stessa e per l'esterno.

Il quarto produttore automobilistico al mondo prevede di realizzare 4 miliardi di euro di fatturato annuo entro il 2026 e 20 miliardi entro il 2030 generati da offerte di prodotti per software e abbonamenti. Ma prima è necessario investire: la strategia prevede investimenti per oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 in software ed elettrificazione. Un bel "pacchetto" natalizio, annunciato a ridosso delle festività. Ecco perché si avvicina anche l'ora di capire quali siano gli altri pezzi del puzzle industriale. E, dunque, la nuova capacità produttiva assegnata a Cassino Plant!