Si chiude un'altra vicenda per la quale il leader nazionale di Più Italia era finito a giudizio. Tutto ruotava sulla vendita di una Fiat Panda e sulle pratiche relative al passaggio di proprietà. Falso e truffa erano i reati contestati, ma, all'esito del procedimento, il denunciante ha scelto di rimettere la querela.

Al che il giudice ha fatto una pronuncia di non doversi procedere nei confronti di Pignalberi, essendosi il reato estinto per «intervenuta remissione di querela tacitamente accettata». Si tratta di una vicenda che risale al novembre del 2018.

Secondo il denunciante il passaggio di proprietà risultava contraffatto, da qui la denuncia e l'avvio di un procedimento per falso relativamente alla firma sul documento e per truffa, per il tagliando. Dal canto suo Pignalberi ha sempre ribadito la linearità della sua condotta e la regolarità della compravendita.

Alla fine si è arrivati alla rimessione di querela e alla chiusura del procedimento a suo tempo avviato.
Una conclusione accolta con soddisfazione dal presidente di Più Italia. Quest'ultimo poi è intervenuto anche sulla recente udienza, della scorsa settimana, in un procedimento per truffa ed esercizio abusivo della professione di avvocato.

Pignalberi ha voluto ricordare che all'udienza non si è presentato nessuno in quanto c'è stata una mancata notifica dell'udienza all'imputato, ragion per cui il giudice monocratico del tribunale di Frosinone ha deciso di rinviare tutto alla prossima udienza. Nella quale, dunque, alla presenza di tutte le parti in causa, dovranno essere vagliate le richieste di costituzione di parte civile del consiglio dell'ordine degli avvocati e della parte offesa.