Sette piazze di spaccio nel capoluogo ciociaro. Vendita al minuto. Numerosi clienti che si succedevano nel corso della giornata nel "punto vendita", la cui operatività era garantita 24 ore su 24 ore. Si è calcolato un incasso medio giornaliero di 15.000 euro e mensile di 450.000 euro. Gli indagati, finiti nell'operazione "Seven" dei carabinieri, erano dediti al commercio di sostanze stupefacenti; attività illecite che rappresentavano per la maggior parte degli indagati una fonte rilevante di guadagno. Via Verdi, via Don Minzoni, viale Grecia, via Casilina Nord, piazza Beata Maria De Mattias, via Del Cipresso e Corso Francia sono state smantellate venerdì mattina dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale. Ventidue le persone finite nell'operazione "Seven".
Tre custodie cautelari in carcere per Christian Iaboni, di Frosinone, Luigi Iaboni, di Frosinone, e Miliard Durac, originario della Romania residente a Frosinone (ex compagno di Gloria Pompili, uccisa a bastonate ad agosto del 2017 a Prossedi). Quest'ultimo già in carcere per un altro procedimento. Ai domiciliari sono invece finiti Ilaria Di Zazzo, di San Biagio Saracinisco, Carmela Del Prete, di Frosinone (madre di Gloria Pompili), Lara Marcoccia di Alatri, Giuseppe Liburdi, Eleonora Piras, Alessia Turriziani, Gessica Cupido, tutti del capoluogo, Salvatore Presti di Frosinone (attualmente in carcere a Velletri per un altro procedimento), Marco Sperduti di Arce, Giovanni Magale di Frosinone ed Enea Muca albanese residente a Frosinone. Sette i divieti di dimora e u un obbligo di dimora. Le accuse, in concorso, sono di spaccio di cocaina e crack. Venerdì pomeriggio i primi interrogatori. Altri sei verranno ascoltati domani. Le indagini dei carabinieri guidati dal comandante Maurizio Petrarca, sono iniziate a novembre 2020.
Le piazze
Tra le piazze smantellate quelle di via Don Minzoni e via Verdi, dove, stando alle accuse operava il gruppo più folto di soggetti. La base operativa in via don Minzoni era in uno stabile di due piani e poco distante da quello di via Verdi in cui si trovava l'appartamento di uno degli arrestati, Durac Miliard (che era in carcere a Crotone), ex compagno di Gloria Pompili, uccisa a bastonate a Prossedi nel 2017. Stando alle accuse, Durac è colui che gestiva la piazza di spaccio di via Don Minzoni, poi trasferita a via Verdi. E sarebbe stato lui a chiedere a Carmela Del Prete, mamma di Gloria Pompili, finita ai domiciliari, di prendere "pacchetti di sigarette" dal fornitore, Luigi Iaboni, anche lui raggiunto dalla misura della custodia cautelare in carcere, e portarla nei punti della "vendita al minuto".
Del Prete era incaricata di recarsi dal fornitore, prendere la cocaina e portarla a via Don Minzoni quando iniziava a scarseggiare. Uno degli indagati, Luigi Iaboni, per i quali è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere, benché stesse scontando in regime di detenzione domiciliare, la limitazione dello status libertatis non gli impediva di assumere un ruolo di primo piano nell'ambiente oggetto di indagine, operando prevalentemente proprio nel domicilio coatto, avvalendosi anche della collaborazione di altri soggetti anch'essi destinatari di misura cautelare. Stando alle accuse Luigi Iaboni gestiva la piazza di viale Grecia.
A distribuire la sostanza stupefacente Christian Iaboni e Alessia Turriziani. A gestire la piazza di Corso Francia sarebbero stati, invece, principalmente due degli indagati finiti ai domiciliari. Stando alle accuse Eleonora Piras si occupava della consegna a domicilio. A contrattare erano Giuseppe Liburdi e Lara Marcoccia.
Numerosi gli episodi di spaccio documentati dagli investigatori.
L'attività di spaccio nella piazza di via Beata Maria De Mattias, sempre stando alle accuse, era gestita da Gessica Cupido, insieme a Salvatore Presti. Numerosi anche in questo caso i clienti, che arrivavano da diversi comuni della Ciociaria. Invece Giovanni Magale aveva sotto controllo la gestione dello spaccio soprattutto di crack e cocaina "cruda" in via Casilina, mentre la piazza di via Del Cipresso era gestita da Enea Muca. Nei confronti di quest'ultimo ad aprile scorso è stata disposta la misura degli arresti domiciliari per le violazioni delle prescrizioni della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di cui era sottoposto.
Magale, stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, faceva quindi da corriere e ad aiutare i due a cercare i clienti c'era A.C., la diciannovenne di Alatri raggiunta dalla misura dell'obbligo di dimora. Nel collegio difensivo gli avvocati Luigi Tozzi, Mario Cellitti, Marco Maietta, Nicola Ottaviani, Riccardo Masecchia, Tony Ceccarelli e Francesca Campagiorni.