Omicidio di Gabriel Feroleto, discusso ieri l'appello a Roma per mamma Donatella. Il pm chiede la conferma della sentenza di primo grado (a trent'anni, considerata la scelta del rito) mentre le difese discutono e avanzano richieste: prima fra tutte, quella di una nuova perizia psichiatrica per la donna.

La Corte d'assise appello rinvia al 10 gennaio per la decisione sulle richieste della difesa di Donatella e per le repliche. Tra poco più di un mese si saprà se i giudici hanno ritenuto opportuno ripetere la perizia e gli altri esami richiesti oppure no. Per arrivare alla sentenza d'appello.

Se per il professor Mandarelli, scelto dalla procura di Cassino, Donatella era «vigile, lucida, orientata nel tempo, nello spazio e nel rispetto delle persone.
Ma anche distaccata emotivamente rispetto al racconto», per gli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi la donna non era e non è affatto capace di intendere e volere. Presente anche ieri in aula, non ha detto nulla ascoltando ogni parola, come già accaduto in primo grado.

La difesa della donna, accusata insieme al compagno Nicola Feroleto (condannato in primo grado all'ergastolo, poi in appello con un concordato a ventiquattro anni) di aver ucciso il figlio di due anni perché piangeva, continua a ritenere che l'imputata non fosse in sé. E ha posto all'attenzione della Corte d'assise d'appello tutti i punti delle conclusioni del dottor Mandarelli e della sentenza del dottor Di Croce che possono essere a loro avviso meritevoli di impugnazione.

Stesse considerazioni sulla causa della morte del piccolo, che per gli avvocati potrebbe essere legata a un rigurgito. Motivo per cui è stata avanzata l'istanza pure di una nuova perizia medico-legale sulle cause del decesso del piccolo Gabriel. Esame che, comunque, non comporterebbe una estumulazione, bensì l'analisi di quanto già rilevato dai medici.

La difesa della Di Bona ha inoltre chiesto la consegna di una serie di documenti già avanzata in sede di rito abbreviato, ma mai ricevuti, come le dichiarazioni dei medici del 118 che sono giunti sul posto e che poi hanno reso testimonianza durante il processo a carico di Nicola; la sentenza di primo grado di Nicola e una piccola relazione medico-legale su alcuni aspetti psichiatrici sempre relativi all'imputata.

Ora si guarda alla data del 10 gennaio, quando è atteso o il rinnovo dell'istruttoria dibattimentale alla luce dei nuovi elementi. O le repliche e la sentenza.