Ha confermato tutti i fatti di reato contestati ai genitori, tra cui l'accattonaggio insieme a una zingara e il disinteresse della madre, residente a Pico, e del padre di Pontecorvo. Genitori che sono stati rinviati a giudizio con vari capi d'imputazione. Ha riferito anche il fatto che il padre aveva acconsentito al trasferimento in Marocco, dando l'ok per il passaporto, nonostante i problemi di salute che aveva e per i quali non avrebbe potuto ricevere le cure necessarie. Non vedente dalla nascita e costretta a elemosinare. Ieri nell'aula del tribunale di Cassino l'udienza fiume durante la quale è stata ascoltata la giovane, all'epoca dei fatti tredicenne, obbligata a mendicare tra Montecassino e Pontecorvo.

Ascoltato anche un esperto che era stato chiamato a verificare l'attendibilità del racconto della vittima quando è venuta alla luce la vicenda. Lo psicologo, nel corso delle indagini, aveva fatto un sopralluogo nell'abitazione della ragazzina, insieme al magistrato, per ascoltarla e avere contezza della veridicità delle accuse. Nell'udienza di ieri l'esperto ha confermato, secondo la perizia effettuata, che tutti gli choc e le costrizioni alle quali era stata sottoposta la ragazzina, sono da ritenere veritieri. A giudizio i genitori. Oltre all'accusa di maltrattamenti, sarebbe stato accertato che la donna, sfruttando le precarie condizioni di salute della figlia, l'avrebbe costretta in varie occasioni a chiedere l'elemosina tra Montecassino e Pontecorvo.

Sempre stando alle accuse la ragazzina era stata portata dalla madre anche in Marocco perché la cinquantenne aveva una relazione con un cittadino marocchino. Ma la figlia aveva bisogno di cure continue che in Marocco non ha potuto ricevere. Al padre, invece, è stato contestato il reato di violazione degli obblighi di mantenimento e abbandono: dopo la separazione il sessantenne, non solo non avrebbe cercato la figlia, ma non le avrebbe nemmeno corrisposto l'assegno di mantenimento. Ad entrambi contestato, invece, il reato di impiego di minori nell'accattonaggio, mentre il padre sarebbe colpevole di aver rimesso la querela nei confronti dell'ex moglie che faceva mendicare la figlia. La mamma è difesa dall'avvocato Gaetano Mastronardi, mentre l'ex marito dall'avvocato Sandro D'Anella. La ragazzina, invece, ora maggiorenne, e i nonni, sono rappresentati dall'avvocato Eliseo de Francesco.