La mattina di venerdì 9 luglio Gkn, multinazionale britannica che produce semiassi per diverse case automobilistiche (in particolar modo per Stellantis), comunicava via mail ai suoi dipendenti la chiusura immediata del sito di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, mettendo così per strada 420 lavoratori e lavoratrici diretti più circa 80 delle ditte esternalizzate, per un totale di 500 lavoratori e lavoratrici.
Da quel giorno è partita l'occupazione della fabbrica e una serie di iniziative in giro per l'Italia. Sulla vertenza Gkn si sono accesi i riflettori di tutti i media nazionali nel corso dell'estate e la mobilitazione di quei lavoratori è diventata la protesta simbolo del mondo operaio.
Per questo motivo, proprio in queste settimane difficili in cui regna l'incertezza sul futuro dello stabilimento di Cassino, alcune sigle sindacali rappresentative dei lavoratori all'interno di Stellantis e delle fabbriche dell'indotto, intendono dare una vasta eco a ciò che sta accadendo a Piedimonte San Germano.
Hanno quindi invitato il Collettivo della Gkn a prendere parte a un'iniziativa a Cassino. L'appuntamento è alle 16.30 nella sala Restagno del Comune di Cassino.
Spiegano i promotori: «Chiediamo a tutte le realtà solidali della provincia e delle zone circostanti di convergere a Cassino. In questo periodo siamo costretti a presenziare a quasi tutte le riunioni solo in collegamento online. Difficilmente riusciremo a tornare due volte nella stessa città ed è per questo che chiunque voglia stringere legami con la nostra vertenza, voglia farci domande, proposte, deve provare a convergere sulle iniziative a cui presenzieremo, indipendentemente da chi le organizza. Sabato 4 a Cassino sarà una di queste occasioni. Dalla città sede dello stabilimento Stellantis abbiamo ricevuto una valanga di inviti. Quella di sabato 4 dicembre non sarà l'unica mobilitazione che riguarderà il settore automotive e più nello specifico Stellantis e il suo indotto. La Fiom Cgil ha proclamato lo sciopero generale di 8 ore con conseguente manifestazione a Roma in piazza dell'Esquilino venerdì 10 dicembre.
I metalmeccanici della Cgil chiedono «investimenti per rilanciare e sostenere l'automotive del Lazio» e invocano meno precarietà. «Vogliamo - dicono - che i giovani entrino presto al lavoro con contratti stabili e stipendi adeguati, lavoratori più anziani che escono prima dal lavoro proprio per far posto ai giovani e una riduzione generalizzata delle tasse sul lavoro».
«Il momento che sta attraversando il nostro Paese è molto complesso - ha detto Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom Cgil - e lo è in particolare per quanto riguarda i lavoratori dell'industria.
Sono a rischio assi strategici dell'industria del nostro Paese, dalla siderurgia, all'elettrodomestico, all'automotive. Noi riteniamo che le risorse del Pnrr debbano servire a fare lavoro di qualità e a redistribuire lavoro e salario tra le persone».
Intanto lo stabilimento Fca Cassino Plant, dopo circa una settimana (l'ultimo giorno di lavoro risale a giovedì 25 novembre), oggi riapre i cancelli: nella giornata di ieri non è infatti giunta nessuna comunicazione di un ulteriore stop per la mancanza di semiconduttori.