Istituito il fondo statale per il reddito di libertà a favore delle donne vittime di violenza. La domanda va presentata al Comune e prevede l'erogazione di contributi economici da parte dell'Inps alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l'autonomia.

Nel mese dedicato agli eventi contro la violenza sulle donne il sindaco Enzo Perciballi e l'assessore ai Servizi sociali ricordano l'esistenza di questa possibilità a chiunque ne avesse bisogno. «Il reddito di libertà – spiegano il sindaco Perciballi e l'assessore Verrelli - consiste in un contributo economico stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un'unica soluzione per massimo 12 mesi.
Possono richiederlo le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Alle cittadine italiane sono equiparate le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria».

La domanda va presentata all'Inps tramite il Comune di residenza, utilizzando il modello predisposto, reperibile sul sito comunale di un'autocertificazione dell'interessata, o mediante un rappresentante legale o un delegato.