C'è anche un progetto dell'Auser del Frusinate tra quelli che hanno passato il vaglio dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Un immobile sottratto alla criminalità organizzata in provincia di Frosinone potrebbe diventare un luogo di accoglienza per madri con figli vittime di violenza. Si è infatti conclusa positivamente per l'Auser l'istruttoria pubblica finalizzata alla individuazione di enti e associazione cui assegnare, a titolo gratuito, beni immobili confiscati in via definitiva. Tali beni saranno destinati a finalità sociali.
L'Agenzia dei beni confiscati ha effettuato l'esame del progetto tecnico e ha ammesso, con riserva, alle successive fasi di valutazione le proposte pervenute.
Hanno ottenuto l'ok 119 proposte, mentre ne sono state escluse altre 8. Tra gli ammessi, al numero 111 della lista c'è appunto l'Auser del Frusinate. La responsabile Anna Mendillo spiega: «Il progetto riguarda la violenza di genere. Noi siamo un centro antiviolenza e abbiamo una casa rifugio per vittime di violenza. Il progetto è finalizzato ad accogliere donne in emergenza. Siccome sul territorio mancano questi servizi, l'obiettivo è avere una struttura quando ci sono donne con minori in difficoltà che hanno necessità di essere messe in sicurezza temporaneamente. Successivamente poi saranno inserite in altre strutture».
L'Auser del Frusinate ora spera di andare avanti nella selezione del progetto. «Il primo step è stato superato - conferma Mendillo - si trattava di una valutazione da un punto di vista formale. Ora l'Agenzia dovrà fare la valutazione nel merito dei progetti». Il bene destinato è ubicato in provincia di Frosinone ma, trattandosi di una sede protetta, si preferisce non divulgare la località precisa. «È un progetto complesso conclude Mendillo ci siamo serviti di diverse figure professionali. Il bene dovrà essere adattato alle esigenze del progetto. Per questo abbiamo lavorato sulle planimetrie».
All'esito della prima seduta pubblica della commissione giudicatrice sono risultate ammesse, sempre con riserva, alle successive fasi di valutazione 145 proposte presentate, mentre trenta sono state giudicate inammissibili. A una successiva seduta della commissione c'è stata un'ulteriore scrematura sulla base della documentazione amministrativa: 126 le proposte ammissibili e 19 quelle bocciate (tra queste anche quella del comitato civico Freemonte). Da qui l'elenco degli ammessi sulla base anche dei punteggi attribuiti nella seduta del 24 novembre.
«Ai progetti più meritevoli fra quelli presentati dalle associazioni sarà assegnato un contributo, fino ad un massimo di 50.000 euro per un totale di 1.000.000, sulla base di una graduatoria generale di merito che sarà predisposta da una apposita commissione giudicatrice fa sapere l'Agenzia Tale contributo costituisce un incentivo che viene offerto alle associazioni per meglio sostenere i costi talvolta onerosi per il riutilizzo del bene confiscato e integra le azioni poste in essere dalle Regioni in materia di valorizzazione dei beni confiscati». Peraltro, si tratta del primo bando pubblico predisposto per l'assegnazione diretta dei beni a favore degli enti ed organismi del III settore e che, nonostante il carattere sperimentale, ha ottenuto un vasto consenso da parte degli enti interessati all'iniziativa.
Secondo i dati dell'Agenzia nazionale, aggiornati al 30 settembre 2020, in provincia di Frosinone sono 105 gli immobili sottratti alla criminalità destinati agli enti territoriali (per i quali dunque l'iter si è concluso), mentre sono altri 122 gli immobili in gestione di cui 111 con confisca definitiva. In questo caso si tratta di beni che non sono ancora stati trasferiti ad altre amministrazioni. Da cosa dei clan a casa rifugio.