Lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano chiude i cancelli. Oggi e lunedì non si lavorerà: ancora una volta la causa dello stop è la mancanza dei semiconduttori. Si tornerà in fabbrica il prossimo 30 novembre: sono quindi oltre 80 i giorni di stop per il sito pedemontano.

Una situazione difficile quella che si va determinando visto e considerato che nel primo trimestre del nuovo anno scadono anche i contratti di solidarietà. A pesare sono, inevitabilmente, anche i numeri delle immatricolazioni. Tra gennaio e ottobre, infatti, Alfa Romeo ha venduto un totale di 9370 unità in Italia facendo segnare un calo del -30.8% rispetto ai dati raccolti nello stesso periodo dello scorso anno.

Il dato è particolarmente negativo soprattutto se si considera che il mercato auto italiano, nello stesso periodo di tempo, è in crescita del + 11%. Per Alfa Romeo, quindi, la quota di mercato è stata dello 0.74%, in netto calo rispetto all'1.2% dello scorso anno. Una situazione che tiene in allerta i sindacati, che continuano in questi giorni a tenere presidi anche dinanzi le fabbriche dell'indotto.

Uliano della Fim-Cisl ha spiegato che il settore automotive rischia un'emorragia di 60.000 posti di lavoro. Sull'argomento alza la voce anche il mondo politico e ieri è intervenuto direttamente il ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti. «L'impegno del Ministero dello Sviluppo economico - ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti nel corso del question time alla Camera - per quanto riguarda il gruppo Stellantis è massimo per garantire la continuità produttiva sul territorio nazionale».

«Ho avuto modo - ha aggiunto - di incontrare in più volte i rappresentanti aziendali per monitorare le problematiche correlate agli stabilimenti italiani.
Confermo l'attenzione del Governo verso il settore dell'automotive, in generale, e del gruppo Stellantis, come principale attore sullo scenario italiano, e di tutto il suo indotto in particolare. Ribadisco l'impegno del Governo a mettere in campo tutti gli interventi necessari per sostenere il settore e accompagnare il medesimo nella sua transizione tecnologica».