Tutto pronto in casa Caporuscio per la grande festa di nonna Maria Grazia. Proprio oggi taglierà il traguardo delle 108 candeline. Maria Grazia Caporuscio è nata a Pontecorvo il 23 novembre del 1913, residente a Pignataro Interamna ma da diversi anni vive a Esperia dove vive con la figlia e con i nipoti. La sua è stata una vita in cui si è spesa per la famiglia. Ha vissuto la Seconda Guerra mondiale e proprio di quell'esperienza, in un'intervista rilasciata al nostro giornale, aveva raccontato: «La guerra. Quando è arrivata la guerra io avevo già una bambina di due anni che portavo sempre sulle braccia perché avevo paura potesse accaderle qualcosa. Volevo proteggerla. In quel periodo abitavo ai confini tra Pontecorvo e Pignataro e gli uomini venivano arrestati, portati via».
Poi aveva aggiunto: «Ricordo che mio marito si costruì una piccola barca con una porta e di giorno percorreva il fiume per evitare di essere preso dalle truppe straniere che, altrimenti, lo avrebbero imprigionato. Poi la sera tornava a casa». E sui soldati che all'epoca erano nella zona aveva ricordato: «I soldati che si trovavano dalla nostra parte erano bravi, ci rispettavano. Ma dall'altra parte del fiume, a Badia d'Esperia, c'erano i soldati cattivi. Tra le due sponde del fiume avevamo una costruzione che permetteva di attraversarlo e passare da una parte all'altra. La buttammo giù per evitare che quei soldati cattivi potessero passare e raggiungere anche noi».
Ma Maria Grazia è stata anche una pioniera nella produzione del peperone dop di Pontecorvo. Coltivatrice instancabile e testimonianza indispensabile, insieme ad altri agricoltori, le notizie storiche fornite che hanno consentito il riconoscimento della dop, la cui tradizione si tramanda da generazione in generazione.