È stato ribattezzato "super green pass". In settimana (giovedì il consiglio dei ministri) arriverà il nuovo decreto con le restrizioni per fronteggiare la quarta ondata e con la riduzione, a cinque mesi, dei tempi della somministrazione della terza dose. Si arriverà a percorsi separati tra chi si è affidato alla scienza e si è vaccinato e chi, invece, ha abbracciato le posizioni no vax. In certi luoghi, laddove soprattutto ora che con la stagione fredda cisi ritrova di più al chiuso, come bar, ristoranti, teatri, cinema, palestre, ma anche stadi e piscine potrà accedere solo chi si è vaccinato.
Si vogliono evitare nuove chiusure tanto più in vista delle festività natalizie. Ieri il super green pass è stato l'oggetto del vertice tra governo e regioni. I rappresentanti di queste ultime sono stati compatti sulla necessità di accelerare i tempi nell'adozione di misure per limitare gli effetti della quarta ondata. Dunque, corsie preferenziali per favorire i vaccinati e superare la distinzione tra i territori in fasce di colori con quella tra immunizzati e non. Nel frattempo alcune proposte sono state già decise.

Si accorciano i tempi per la terza dose: sarà a cinque mesi, una volta acquisita l'autorizzazione dell'Agenzia italiana per il farmaco. A confermarlo il ministro della salute Roberto Speranza. Già decisa la riduzione della validità del certificato verde: si va verso i 9 mesi. Ci sarà una corsia preferenziale per i vaccinati. È stato stabilito che le restrizioni alla vita sociale, ma anche alle attività lavorative varranno solo per i non vaccinati.
Si studiano ancora le modalità concrete d'attuazione: possibile che quanti non sono vaccinati dovranno sottoporsi a tampone per andare al lavoro. Ma non solo, nell'ambito delle maggiori tutele per i vaccinati, l'ingresso a bar e ristoranti al chiuso, nonché a palestre, piscine, stadi, cinema, teatri, musei e impianti sciistici sarà inibito a chi non ha il vaccino. E ancora: terza dose e richiamo obbligatori per il personale sanitario e per i lavoratori delle Rsa. Sul tavolo c'è l'opzione di estendere tale obbligo al personale scolastico, alle forze dell'ordine e ai lavoratori della pubblica amministrazione a contatto col pubblico.

Chi non ha ricevuto il siero dovrà esibire un tampone negativo per essere ammesso a bordo di treni ad alta velocità e aerei. In caso di istituzione di zona arancione scatteranno divieti solo per i non vaccinati. Ma c'è chi spinge per forme di restrizioni draconiane, già in zona gialla. Allo studio c'è la riduzione della validità del tampone molecolare a 48 ore e dell'antigenico a 24 ore. Decisivo, in tal senso, sarà il parere del Cts. Lo stato di emergenza sarà prorogato al 30 gennaio, ovvero fino alla data, due anni fa ormai, della dichiarazione di stato di emergenza per il Covid. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa non ha dubbi: «Non parlerei di lockdown per non vaccinati. Ma con il peggioramento della situazione epidemiologica e il passaggio in arancione di alcune Il ministro della salute Roberto Speranza con il presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi Regioni, un provvedimento che prevede già in automatico una serie di restrizioni, penso che queste limitazioni non debbano essere pagate da chi è vaccinato».

«All'ipotesi del lockdown "dedicato" ai non vaccinati e del Green pass rinforzato non ci saremmo mai arrivati se avessimo tenuto conto fin dall'inizio che il virus non va via, ma che, pur restando, non avrebbe più trovato davanti a sé le grandi praterie che ha invece trovato arrivando all'improvviso 2 anni fa», dichiara all'Adnkronos l'immunologo Mauro Minelli, della Fondazione per la Medicina personalizzata.