A causa, ancora una volta, della mancanza dei semiconduttori, lunedì lo stabilimento Fca Cassino Plant resterà chiuso. Manca ormai pochissimo a raggiungere quota 80 giorni di fermo complessivo nel corso dell'anno, con il rischio, neanche tanto remoto, che il 2021 possa concludersi addirittura con cento giorni di stop totali alla produzione se anche nella seconda metà di novembre e per il mese di dicembre, continueranno questi continui blocchi. Anche per questo motivo resta alta sia l'allerta sindacale che quella politica: il Pci di Oreste Della Posta ha organizzato per venerdì 19 novembre alle 16 nella sala Restagno, un incontro pubblico sulla crisi Stellantis.
Prenderanno parte all'iniziativa: il consigliere comunale Renato De Sanctis, Oreste Della Posta, Bruno Barbona e Ugo Moro della segretaria del Pci e i segretari dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil ovvero: Donato Gatti della Fiom-Cgil, Mirko Marsella della Fim-Cisl e Francesco Giangrande della Uilm. A scendere in campo sul fronte del Centrodestra è invece il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli, che spiega: «Tra crisi di vendite e penuria di microchip, si ferma ancora la produzione nello stabilimento di Cassino Plant, in cui i giorni di cassa integrazione salariale sono quasi 80 da gennaio 2021. Il problema di Fca va affrontato strutturalmente, non convocando gruppi di lavoro, come ha sempre fatto il Partito Democratico.
Sarebbe più utile insiste il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli convocare direttamente i vertici dell'azienda automobilistica per capire il piano industriale che intendono mettere in atto a Cassino Plant, il mantenimento dei livelli occupazionali, gli investimenti che, nel caso, volessero fare in provincia di Frosinone, e in generale sul territorio della Regione Lazio. Questa è la strategia da adottare e non quella dell'immobilismo o dei tavoli di lavoro che non producono nulla, se non mucchi di carta inutile.
Non bisogna più perdere tempo».