L'avvocato Giuseppe Cosimato la prima diffida all'Ater per l'eliminazione delle infiltrazioni di acqua all'interno di alcuni appartamenti del Casermone l'ha inviata il 7 gennaio 2021.

Quella successiva a marzo, precisamente il 16.
Il legale aspettava una risposta, come pure le famiglie che abitano agli ultimi piani dello stabile popolare, costrette a convivere ogni volta che piove con secchi, stracci e bacinelle nelle stanze del proprio appartamento per raccogliere l'acqua che penetra dal soffitto.

A gennaio l'avvocato Cosimato scriveva: «È da precisare che ormai, causa le continue piogge, la situazione volge al drammatico. L'assistito e la sua famiglia vivono nel costante terrore delle continue infiltrazioni e deve tenere recipienti atti a contenere lo stillicidio continuo di acqua con il pericolo che possa invadere anche l'impianto elettrico con conseguenze più gravi. Vorrete pertanto provvedere nel più breve tempo possibile, con avvertenza che, decorsi dieci giorni dal ricevimento della presente senza alcun riscontro sarò costretto a tutelare gli interessi dell'assistito nelle opportune sedi».

Ma dall'Ater solo silenzio. Anche per la successiva diffida, quella inviata il 16 marzo. «Compatibilmente con i tempi della giustizia - ha dichiarato l'avvocato Cosimato, raggiunto telefonicamente - ormai l'unica soluzione è un provvedimento di urgenza. L'Ater è insensibile alle esigenze degli assegnatari e latita su tutti i fronti».

Intanto nei giorni scorsi è piovuto. Anche dentro casa di queste famiglie, che chiedono solo di poter vivere in un ambiente sano e dignitoso.