La richiesta di riunire due filoni aperti dall'operazione "Cinquecento" su una ipotesi di corruzione elettorale è stata formalizzata ieri mattina. Ora arriverà nelle mani del presidente Capurso e il prossimo 3 febbraio verranno riuniti davanti al giudice Falchi Delitala: così politici ed elettori finiti nell'inchiesta dell'Arma per una ipotesi di corruzione elettorale, affronteranno unitariamente il processo.

La vicenda giudiziaria nasce proprio dalle indagini dei carabinieri su alcuni episodi (quattro o cinque) che avrebbero sostanziato sempre per l'accusa una ipotesi di corruzione elettorale. Nell'inchiesta vennero coinvolti anche il sindaco di Piedimonte San Germano, Ferdinandi, il suo vice Capuano, l'ex sindaco Nocella e l'imprenditore Varlese, chiamati a rispondere di una presunta associazione finalizzata al voto di scambio.

L'ipotesi associativa è decaduta già in udienza preliminare. Il processo in corso, in cui ieri sono state affrontate ancora questioni preliminari (con la mancata ammissione come parte civile di un elettore) servirà a fare luce sulla delicata vicenda legata alle promesse di posti di lavoro in cambio di voti: su questo binario si innestava il secondo filone, aperto a carico di tre elettori che avrebbero sempre in base al castello accusatorio accettato la presunta promessa e per i quali l'udienza era stata già fissata a febbraio.

Cuore del costrutto accusatorio (tutto da dimostrare), ribadito dalla Cassazione, il principio per cui anche solo «l'accettazione della promessa di un vantaggio in cambio dell'appoggio elettorale, pure in mancanza della concreta esecuzione dell'accordo, integra il reato».
Le difese degli imputati (Di Sotto e Sgambato per Ferdinandi; Corsetti e Avella per Capuano; De Rubeis e Mattia per Varlese e Gargano per Nocella) si erano già opposte alle questioni delle parti civili (rappresentate da D'Alessandro e Di Bona), sollevando una serie di eccezioni tra cui alcune sulla violazione del diritto elettorale. Questioni complesse, riafferrate ieri mattina insieme a quella della riunione dei filoni. Si torna in aula a febbraio. A questo punto, però, per un unico processo.