In provincia di Frosinone, secondo l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering (che elabora dati Inail), nei primi nove mesi dell'anno si sono registrate 8 morti sul lavoro, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se su questo dato pesa il fermo dovuto al lockdown per la pandemia.
Numeri che collocano la Ciociaria al trentesimo posto in Italia per valori assoluti e al venticinquesimo per tasso di incidenza (49,7) rispetto al numero degli occupati che, in provincia di Frosinone, sono 161.069. Se si dà uno sguardo ai dati regionali, si scopre che nel Lazio, dal 1º gennaio, le morti bianche sono state 81 (più del 10% del totale italiano che è 762) con un tasso d incidenza sul numero degli occupati (2.338.942) di 34,6.

Il quadro generale
Rispetto allo scorso anno, in Italia, le denunce di infortunio sul lavoro hanno avuto un iniziale decremento nel trimestre gennaio-marzo (-11%), seguito da un incremento nel periodo aprile-agosto (+26%) con il graduale riprendere delle attività. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato in tutti i settori produttivi, in particolare del 6,9% nella gestione assicurativa Industria e servizi (dai 279.792 casi del 2020 ai 299.147 del 2021), del 3,6% in Agricoltura (da 17.164 a 17.786) e del 29,2% nel Conto Stato (da 25.176 a 32.516). Diminuiscono invece nei settori dell'Amministrazione pubblica (-6,5%) e della Sanità e assistenza sociale: quest'ultima si distingue ancora per la numerosità degli eventi (oltre 27mila denunce da gennaio ad agosto), ma presenta una riduzione del 31,9% rispetto ai 40.000 infortuni dello stesso periodo del 2020.

Nel 2021 sono aumentati gli infortuni in itinere, cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro: da 38.000 casi nel 2020 si sale oggi a 45.821 (+20,6%). Sul dato ha sicuramente avuto un'influenza il ricorso allo smart working durante lo scorso anno. L'aumento maggiore si registra nel periodo da marzo ad agosto 2021, con il 59% degli infortuni in più. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 762, 61 in meno rispetto alle 823 registrate nei primi otto mesi del 2020. L' Inail però raccomanda "prudenza" nel paragonare i due anni.

Il confronto è da ritenersi "ancora poco significativo" a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, «una manifesta tardività nella denuncia, anomala ma rilevantissima, generalizzata in tutti i mesi ma amplificata soprattutto a marzo 2020, mese di inizio pandemia», che rende difficile la comparazione con i mesi del 2021. Significativa anche l'analisi dei decessi dal punto di vista di genere: le donne che hanno perso la vita sul luogo di lavoro da gennaio ad agosto sono circa il 10% del totale, un dato in linea con il 2020. Nello specifico, sono 78 le lavoratrici e 694 i lavoratori che hanno perso la vita al 31 agosto.