Giuseppe Rossetti è nato il 5 dicembre del 1994. Quando era ancora nella pancia della mamma i medici avevano visto che c'era qualcosa che non andava.
Così, appena venuto al mondo a Caserta -la sua famiglia è di Curti - il piccolo è stato caricato su un'ambulanza e trasferito al Bambin Gesù dove, a poche ore dal suo primo vagito, è stato operato.

Il piccolo Peppe era un bimbo forte, ma dopo 20 giorni i medici hanno dovuto togliergli un rene. Da allora la sua vita è stata condizionata da continui controlli fino a quando, a soli 11 anni e mezzo, anche il rene rimasto ha dato segnali di cedimento. Giuseppe è andato in dialisi. Mentre tutti gli amichetti vivevano una vita fatta di sport, marachelle e avventure, Giuseppe faceva attenzione, monitorato dalle amorevoli cure di mamma Maria e papà Salvo, ma anche delle due sorelle maggiori.

Nel giugno del 2006 inizia la dialisi e contestualmente avviano le analisi per iscriverlo nella lista trapianti.
A gennaio 2007 la chiamata, c'è un rene per Giuseppe. Una nuova vita arrivata da uno sconosciuto. Giuseppe è cresciuto, si sottopone terapie quotidiane e a visite costanti, si è diplomato e ha terminato la laurea magistrale.

«Non conosco l'identità del donatore, so solo che aveva la mia età. Se sono qui oggi e posso fare quello che faccio è grazie a lui» spiega. Così a questo angelo sconosciuto è andata la dedica della sua tesi. Nessuno sapeva di questa dedica e, quando il giovane si è presentato a discutere, l'emozione è stata tanta "A te che non ho mai conosciuto, ma che mi hai donato una parte importante di te. Grazie".

«Non tutti conoscevano la mia storia. Quando mio padre ha visto la dedica mi ha proposto di postarla sulla pagina del Bambin Gesù, in segno di ringraziamento per quanto fatto. Un modo per sensibilizzare e per far capire che donare significa anche ridare vita. In realtà in me vive il mio donatore, è come se non fosse mai morto», parole forti e spontanee quelle di un neo ingegnere.

«Nel cassetto ho tanti sogni, ora sono alla ricerca di un lavoro e mi preparo per l'esame di Stato. Vorrei dire a tutti che donare può fare la differenza, anzi la fa» racconta Giuseppe con la sua voce chiara, forte, serena. Ha tutta la vita davanti, un cuore che batte e un rene speciale. Giuseppe il 26 ottobre ha conseguito la laurea magistrale in ingegneria civile e meccanica con la tesi "Progettazione di un intervento di scavo e drenaggio", relatore il professor Paolo Croce e correlatore il professor Erminio Salvatore. Ad maiora.