Ancora un passo indietro per il Gruppo Stellantis: le immatricolazioni di nuove auto in Italia continuano a diminuire. A ottobre il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Psa ha registrato in Italia un calo delle immatricolazioni auto del 41,7% a 35.664 unità, contro le 61.220 dello stesso mese del 2020.
A settembre le registrazioni erano calate del 41,6%.
Il mese scorso il gruppo aveva una quota del 35,3% del mercato italiano, contro il 38,9% dello stesso mese del 2020. Nei primi dieci mesi dell'anno, le vetture registrate sono state 481.653, in aumento dell'11,3% rispetto alle 432.587 dello stesso periodo del 2020.
Andando a vedere nel dettaglio i marchi del gruppo Stellantis c'è davvero poco da sorridere per Cassino visto e considerato che le vetture a marchio Alfa Romeo sono quelle che registrano la maggior contrazione dimezzando le vendite rispetto a un anno fa. Il Biscione a ottobre 2021 ha registrato infatti 757 immatricolazioni, in calo del 52,69% su anno (quota dello 0,75%). Si fa sentire l'uscita di scena di Giulietta anche sul parziale annuo che è ugualmente negativo. Tra gennaio e ottobre, infatti, la casa italiana ha venduto un totale di 9370 unità in Italia facendo segnare un calo del -30.8% rispetto ai dati raccolti nello stesso periodo dello scorso anno Il dato è particolarmente negativo soprattutto se si considera che il mercato auto italiano, nello stesso periodo di tempo, è in crescita del + 11%.
Per Alfa Romeo, quindi, la quota di mercato è stata dello 0.74%, in netto calo rispetto all'1.2% dello scorso anno. Questi, invece, i risultati fa ti segnare dagli altri marchi del Gruppo Stellantis: Jeep 3.705 unità, in calo dello 40,92% (quota del 3,67%), Fiat 17.116 unità, con una flessione del 32,61% (quota del 16,94%), e Lancia 3.012 unità, in calo del 36,15% (quota del 2,98%).
Maserati, che non viene conteggiata con gli altri marchi del gruppo, ha registrato 126 vetture, in discesa del 16,56% rispetto a ottobre 2020 (0,12% la quota di mercato). Un quadro poco rassicurante per le migliaia di lavoratori del sito pedemontano e dell'indotto.