Umberto Pariselli, 81 anni fu travolto mentre era in sella alla sua bici il 25 agosto del 2020 poco prima delle 19, sulla Statale 430 "Valle del Liri", nella frazione cassinate di San Cesareo. Il Gup di Cassino ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del Pm: l'imputato ha chiesto il rito abbreviato. I familiari dell'anziano, assistiti dallo studio 3A confidano in una pena congrua.
L'automobilista guidava un'auto non assicurata ed è anche fuggito, ora dovrà risponderne a processo.
Nell'udienza preliminare di mercoledì, avanti il gup del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli, come da richiesta del pm, Marina Marra, l'investitore, subito individuato dai carabinieri, Eugenio Del Primo, 59anni, di Rocca D'Evandro, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio stradale aggravato dal fatto di non essersi fermato a prestare soccorso dandosi alla fuga.

L'imputato ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato.
Il cinquantanovenne attraverso il suo legale ha cercato in ogni modo di alleggerire la sua posizione rischia una pena pesante condizionando la richiesta dell'abbreviato al conferimento di una perizia cinematica per ricostruire la dinamica del sinistro, ritenuta già chiara dal giudice, che ha rigettato l'istanza. Gli è stata invece concessa l'unica "condizione" di poter escutere una testimone.
La prima udienza del processo è stata fissata al 26 gennaio 2022 e potrebbe già essere pronunciata la sentenza. I carabinieri di Cassino, subito intervenuti sul luogo dell'incidente si sono messi immediatamente sulle tracce del pirata, agevolati anche dal fatto che, tra quanti si erano invece fermati a soccorrere la vittima allertando i soccorsi, alcuni lo avevano visto e pure riconosciuto, abitando a soli tre chilometri di distanza.
I militari a tempo di record l'hanno raggiunto a casa, trovando la sua vettura pesantemente danneggiata, che peraltro aveva nascosto e occultato nel retro dell'abitazione, coprendo la targa e il posteriore con una tapparella.

A quel punto l'uomo non ha potuto che ammettere le proprie colpe, sostenendo di non aver visto il ciclista e giustificando la sua grave condotta culminata con la fuga e l'omissione di soccorso per lo spavento provato "avendo visto del sangue e sentito delle urla". I carabinieri hanno scoperto che la Punto era anche priva di copertura assicurativa. Un'ulteriore violazione che ha costretto Studio3A-Valore S.p.a. società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, cui i familiari di Pariselli, attraverso il responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, si sono affidati per essere assistiti a rivolgersi al Fondo di Garanzia per le vittime della strada per risarcirli. La moglie e i figli del signor Umberto chiedono una risposta forte dalla giustizia penale: non vendetta, ma una pena congrua al terribile fatto commesso ai danni del loro congiunto, che ha avuto l'unico torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.