Una serata di pioggia intensa che lascia ferite profonde su un territorio che ogni autunno si riscopre fragile. Una bomba d'acqua, la definiscono in molti, che rapidamente ha riversato a terra una quantità d'acqua impressionante. Risultato: frane, smottamenti, allagamenti, una notte da incubo per un paese che si ritrova in ginocchio. La strada provinciale 103 per Canneto è stata interrotta al chilometro 9+500 in località La Botte, poco prima del valico Don Bosco, da una frana di pietre e fango che ha invaso l'intera carreggiata per una lunghezza di circa cinquanta metri.

Non si sono registrati danni alle persone, ma diverse strade di montagna sono impraticabili e gli allevatori non riescono a raggiungere gli animali nelle stalle isolate oltre i 1.200 metri di quota. Una ditta incaricata dalla Provincia è intervenuta ieri per liberare la carreggiata dai detriti. Situazione difficile anche nel centro storico del paese con i piani terra di alcune abitazioni allagati e scantinati sommersi. Due famiglie sono a rischio di evacuazione.

Le bocchette di raccolta delle acque meteoriche erano state ripulite un paio di settimane fa, ma non hanno retto. Inevitabile che il pensiero andasse ai drammatici fatti di tre anni fa, quando le intemperie causarono numerose frane con massi da 40 tonnellate rotolati giù dai costoni rocciosi della Valle di Canneto. Vennero impiegati degli esperti rocciatori per far esplodere i macigni più instabili e ripristinare la viabilità. Il sindaco Riccardo Frattaroli continua imperterrito nelle sue rimostranze invocando interventi di messa in sicurezza definitivi: «La Provincia, la Regione e il Governo si mettano d'accordo sulle cose da fare senza stare ogni anno a "rappezzare". Per tutta l'area, da Don Bosco ad oltre la valle di Canneto, la precedente amministrazione regionale aveva previsto un finanziamento di 14 milioni di euro che l'attuale governo regionale ha cancellato».