I colpi inferti contro Willy devastanti come l'impatto contro il volante del guidatore senza cinture in un incidente stradale. Una deposizione molto tecnica, infarcita da sillogismi, quella del medico legale Antonio Grande, ascoltata ieri dalla Corte d'assise di Frosinone nel processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte.
Sotto accusa sono quattro ragazzi di Artena, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
Il consulente tecnico, introdotto dagli avvocati di parte civile della famiglia dell'aiuto cuoco, evidenzia subito alcuni elementi dirimenti: la sproporzione tra le lesioni esterne (lievi) ed interne (gravi) riportate da Willy, la concentrazione dei colpi in pochi punti, la letalità della lesione al torace insieme a quella al collo («un sinergismo letale» lo definirà). Afferma che le lesioni provocate dai colpi sono avvenute frontalmente e non sulla schiena. Ferite talmente gravi che hanno portato Willy a morire in pochissimo tempo, nonostante il massaggio cardiaco praticato dai soccorritori.
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