I fontanesi che hanno assistito giovedì scorso alla trasmissione televisiva di Rai Due, in prima serata, intitolata "Marcello Mastroianni. L'italiano ideale", si saranno oltremodo meravigliati quando, parlando del paese natio dell'attore la cronista, evidentemente a corto d'informazioni, dice dell'attore: "Nasce nel 1924 in un villaggio del Lazio. Chi avrebbe mai pensato che un bambino della classe operaia sarebbe diventato un monumento nazionale?" Quel "villaggio" a molti non è andato giù. A rincarare, poi, la dose di disprezzo per Fontana Liri ha provveduto la figlia del grande attore, Barbara, cittadina onoraria del paese, scomparsa a ottobre del 2018. Rispolverando una vecchia intervista (peraltro mai pubblicata), Barbara Mastroianni sosteneva testualmente: «Mio padre del suo paese natio non ne parlava molto, non mi ha mai portata una volta nel suo paese di origine.

Era combattuto tra sentimenti di malinconia e anche di tristezza. Comunque lui diceva sempre è un paese di poveracci, mi ricorda la miseria, mi ricorda i problemi economici». Intanto bisogna ricordare che i "poveracci" di Fontana Liri, da diversi anni guidano, dopo Frosinone e Cassino, la graduatoria provinciale per maggiori redditi pro capite. All'epoca della "miseria" il paese contava su uno stabilimento militare (la polveriera) che occupava 800 dipendenti ed era il volano di una fiorente economia di benessere anche per lavoratori della famiglia Mastroianni, provenienti da Arpino, in cerca di lavoro. Naturalmente anche il sindaco Gianpio Sarracco ha fatto sentire la voce della rimostranza contro Rai Due soprattutto per l'espressione "villaggio del Lazio", invitando la rete Rai proprio dove si celebra il prestigioso "Premio per Marcello Mastroianni".

Senza andare indietro nel tempo alla disinformata giornalista, segnaliamo i personaggi che hanno dato lustro al paese: il famoso chimico Nicola Parravano, membro dell'Accademia d'Italia, il letterato Antonio Giannetti, lo storico Generoso Pistilli, autore del volume "Due centri una storia", la famosa soprano Maria Luigia Borsi, Vincenzo Bianchi, artista poliedrico per molti anni direttore dell'Accademia di Bella Arti di Firenze, Giovanni Bianchi (Poteca), autore di una personale rielaborazione dei "Promessi sposi", Alfredo Bovio Di Giovanni, artista della scuola napoletana, Nino Palleschi, incisore e grafico di fama internazionale e, dulcis in fundo, il celebre scultore Umberto Mastroianni, zio di Marcello, che aveva ben altra considerazione del paese, amava molto la sua terra natia dove da bambino modellava la creta estratta dal fiume Liri. Da non dimenticare che è attivo dal 2001 un Centro studi dedicato a Marcello Mastroianni, presieduto dalla professoressa Santina Pistilli.

Non si contano le occasioni che hanno tenuto vivo il ricordo dell'attore con incontri culturali e proiezioni.
Un ultimo gesto di ammirazione per l'attore si trova in piazza Trento, dove è stato realizzato un murales di Umberto Cufrini con la tecnica del "word work" e una luminosa installazione artistica firmata dall'architetto-artista Franco Bianchi. Marcello Mastroianni resta un grandissimo personaggio del cinema, un vanto per tutti i fontanesi. Proprio per questo lo scarso apprezzamento espresso nei confronti del luogo che gli ha dato i natali ha fatto scalpore. E di molto.