Due serre in area ritenuta vincolata. È stato questo l'oggetto del processo celebratosi ieri mattina davanti al tribunale di Frosinone. Le accuse erano di abuso edilizio (nel frattempo prescritto), falso ideologico e abuso d'ufficio. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 1 anno e 6 mesi per la proprietaria delle serre Marcella Savo, a 9 mesi per il tecnico di parte il geometra Fabrizio Marocco e a 1 anno e 2 mesi per il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Supino Pietro Alessandrini. Tuttavia, il collegio presieduto dal giudice Marta Tamburro li ha assolti tutti e tre con la formula perché il fatto non sussiste.

Gran parte del processo si è giocato sulle consulenze dei tecnici: per la procura le serre, realizzate con permesso in sanatoria, erano state realizzate senza nullaosta preventivo in quanto ritenute in zona mista Asi e, pertanto, vincolata. Per la difesa invece la realizzazione delle opere era avvenuta nella fascia di rispetto e, comunque, con una struttura rimovibile.
La pratica era stata presentata con una relazione asseverata dal tecnico di parte che l'ufficio tecnico aveva lavorato senza nutrire dubbi sulla genuinità degli elaborati. I tre sono stati difesi dagli avvocati Giampiero Vellucci, Angelo Testa e Mauro Roma.