I Comuni non partecipano al contrasto dell'evasione fiscale. In Italia, nel 2020, grazie alla compartecipazione delle amministrazioni locali sono stati recuperati 6,5 milioni, con una diminuzione del 16,5% rispetto all'anno precedente. Solo 279 Comuni, ovvero appena il 3,6% del totale, hanno partecipato con la loro attività al contrasto dell'evasione fiscale. In Ciociaria ha partecipato solo il capoluogo, recuperando, peraltro, appena 370 euro.

Il dato emerge da un'elaborazione effettuata dalla Uil, servizio lavoro, coesione e territorio. In Ciociaria solo Frosinone ha compartecipato al recupero dell'evasione fiscale. Lo ha fatto nel 2019, recuperando 740 euro, poi scesi a 370 nel 2020. Nel 2018, invece, non aveva ripreso nulla.

Nello stesso periodo Latina è a zero, mentre Viterbo fa 150 euro nel 2019 e 2.950 nel 2020. A Roma, invece, nel 2018 recuperati 97.987 euro, nel 2019 66.146 euro e nel 2020 81.820 euro. A livello nazionale il primo comune in Italia è nel Bolognese ed è San Giovanni in Persiceto con 912.503 euro, secondo è Genova con 473.057 e terzo Torino con 404.183. Seguono poi Milano a 350.195, Bologna a 309.890, Prato a 236.592, Brescia a 225.261, Modena a 185.454 e Rimini a 167.370.

Tuttavia, rispetto al 2017 sono numeri in discesa considerato che, all'epoca, Genova recuperava 967.577 euro, Torino 517.952, Milano 1.308.977, Firenze 128.502, Roma 144.121, Bologna è l'unica che cresce rispetto ai 246.491 euro del 2017 insieme anche a Napoli da 150 a 21.025 euro.

«Anche quest'anno rallenta la compartecipazione dei Comuni al contrasto all'evasione fiscale osserva la Uil le somme loro spettanti quest'anno per la partecipazione all'attività di accertamento fiscale e contributivo per l'anno 2020 ammontano a 6,5 milioni di euro in diminuzione del 16,5% rispetto all'anno precedente. Dal 2010, anno in cui fu introdotta la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all'evasione fiscale, i Comuni hanno recuperato 123,3 milioni di euro frutto di segnalazioni "qualificate" all'Agenzia delle Entrate. Se si analizza l'andamento delle somme recuperate - spiega Ivana Veronese, segretaria confederale Uil - si è passati dai 1,1 milioni di euro del primo anno (2010), ai quasi 3 milioni di euro del 2011, transitando per gli 11 milioni di euro del 2012 e ai 17,7 milioni di euro del 2013. L'apice si è toccato nel 2014 con un incasso di 21,2 milioni di euro, per poi rallentare e diminuire costantemente a partire dal 2015».

E ancora: «Il rapporto mette in evidenza come negli ultimi sei anni sia diminuito costantemente il totale del premio riconosciuto ai Comuni per la loro compartecipazione al contrasto all'evasione fiscale e contributiva. I dati che emergono dall'analisi - commenta Ivana Veronese - sono alquanto deludenti, se si paragonano agli alti tassi di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa nel nostro Paese, che secondo gli ultimi dati ammontano ad oltre 108 miliardi di euro».