Atina piange la morte di Ennio Fortuna. La scomparsa dell'ex procuratore di Venezia e membro del Csm è avvenuta la notte tra sabato e domenica scorsi. Aveva 87 anni e veniva da una famiglia di avvocati: il padre, Roberto, i fratelli Leo e Vittorio (l'ideatore di Atina Jazz) e Maria Palma, l'unica ancora in vita. Rimasto nella magistratura attiva fino al 2009, anno della pensione, dove vi ha ricoperto tutti i ruoli: pretore, pubblico ministero, procuratore circondariale a Venezia, membro del consiglio superiore della Magistratura, procuratore della Repubblica a Bologna e procuratore generale presso la Corte d'appello veneta.
Tornava ad Atina («dove ritrovo la mia vita» amava dire), dove trascorreva qualche giorno di vacanza insieme ai suoi cari, agli amici e conoscenti e prendere spunto per dedicarsi agli studi sulla storia locale.
Come magistrato si annotano molti casi che l'hanno visto impegnato e che fecero notizia. Nel 1968 non portò sotto processo il regista Pierpaolo Pasolini per il film "Teorema" che fece scandalo e subì gli strali della Chiesa cattolica. Poi si interessò ad altri fatti di cronaca come il furto di tre capolavori del Gianbellino rubati nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo e poi recuperate («ritrovare le opere d'arte è stata una soddisfazione enorme», disse all'epoca Ennio Fortuna). Si occupò di delitti, come il caso Pastres, con l'omicidio di un bimbo di sei anni a San Donà di Piave; l'assassino fu rintracciato e preso in Croazia.
Tra gli ultimi fatti quello di "una bomber" sulle cronache dal 1994 al 1996, l'autore cioè di rudimentali ordigni esplosivi che tennero sotto pressione gli investigatori. Altre inchieste furono rivolte a scoprire trame nel terrorismo nero. «Atina perde un figlio stimato e affermato e che ha dato lustro alla nostra città dice con tono addolorato il sindaco Adolfo Valente Ennio Fortuna ha degnamente ricoperto le altissime cariche della magistratura rappresentando la nostra comunità con prestigio e superba umiltà». Dopo i funerali che si terranno venerdì mattina nel Duomo di San Lorenzo a Mestre, la salma dell'alto magistrato giungerà ad Atina dove verrà tumulata nella tomba di famiglia.