C'è grande attesa in paese per gli esiti dell'autopsia eseguita ieri nella sala settoria dell'ospedale di Cassino sul corpo del ladro freddato da un colpo di fucile lunedì sera nella casa di Sandro Fiorelli, dov'era andato a rubare insieme a due complici. Ci si rende conto che da quei risultati dipende il destino giudiziario del tabaccaio che ha sparato. Che è la cosa che sta più a cuore ai santopadresi. Infatti stanno tutti dalla parte di Sandro Fiorelli, senza eccezioni.

Le attestazioni di solidarietà verso la famiglia del tabaccaio proseguono senza sosta da quella maledetta sera di lunedì scorso, quando Fiorelli si è trovato il ladro e ha premuto il grilletto del suo fucile da caccia.
L'altra notte in paese sono comparsi tre striscioni per esprimere vicinanza ai Fiorelli, striscioni fatti rimuovere la mattina seguente dal sindaco su richiesta della stessa famiglia del tabaccaio. Non si vuole alimentare in nessun modo un clima di rabbia per quanto accaduto, anche se non è semplice. Finora, comunque, la strategia del basso profilo sembra aver funzionato.
«Siamo ancora tutti molto colpiti sottolinea il primo cittadino Giampiero Forte Primi fra tutti Sandro e suo figlio che hanno vissuto quei terribili momenti e che sono sotto shock».

Tanto che non si esclude la necessità di un sostegno psicologico per elaborare meglio la drammatica esperienza. «Tutto sommato in paese il clima è tranquillo, non c'è panico, non siamo barricati in casa per paura dei ladri aggiunge Forte D'altronde sarebbe potuto succedere ovunque. C'è solo tanto dispiacere perché più passa il tempo e più ci si rende conto che una persona può rovinarsi la vita in una frazione di secondo. Comunque non c'è rabbia. Sono stato sorpreso anch'io da questo atteggiamento tranquillo. Anche perché la famiglia Fiorelli ha voluto evitare la spettacolarizzazione di ciò che è successo.
Ora tutti aspettiamo con fiducia i risultati dell'autopsia».

Alla pioggia di messaggi di solidarietà via social si aggiungono altre iniziative. Come la petizione lanciata sul sito "change.org" che chiede al Parlamento di riformare il concetto di legittima difesa includendo in questa fattispecie ogni azione di difesa che avvenga all'interno di un domicilio violato da ladri o rapinatori.
Petizione che in poche ore ha già raccolto quasi 800 firme di sottoscrizione. E che è possibile firmare al seguente link https://www.change.org/p/tutti-gli-italiani-sandro-fiorelli-siamo-tutti-noi-iostoconiltabaccaio-7f40d6c3-747f-4b2c-a627-a9f20364bc09 . 

Intanto, però, l'allarme destato dai furti nelle case resta elevato in tutta l'area del Sorano. Dopo i colpi messi a segno nei giorni scorsi tra Sora, Broccostella e Arpino, l'altra sera i ladri sono entrati in un appartamento di un condominio di via Madonna della Quercia, a Sora.

Un primo prezioso elemento per far luce sul raid compiuto lunedì sera nella villetta di via Decime.
Sarebbe stato individuato il ladro ucciso con un colpo di fucile dal proprietario di casa, il tabaccaio Sandro Fiorelli. Il condizionale è d'obbligo poiché il riserbo imposto sulla vicenda dagli inquirenti è massimo.
Tuttavia la pista seguita dai carabinieri della compagnia di Sora, coordinati dal Comando provinciale di Frosinone, avrebbe già dato i primi frutti. Il ladro morto, come accertato già l'altro ieri, non è il trentaquattrenne romeno Mirel Joaca Bine. A quest'ultimo è intestata la patente falsificata trovata addosso al malvivente. Lui però vive in Svezia e non c'entra niente con la tragedia.
Gli inquirenti avrebbero identificato il vero ladro, un cittadino albanese.

Si sarebbero fatti vivi due suoi parenti, una cugina e uno zio, entrambi residenti nel Nord Italia. Di più non si sa. D'altronde la pm Marina Marra, titolare dell'inchiesta, e i carabinieri hanno la necessità di tenere riservata l'identità dell'uomo per poter risalire ai suoi complici: almeno tre, probabilmente tutti albanesi.
Intanto ieri, a Cassino, è stata eseguita l'autopsia sul corpo del ladro ucciso. L'esame è iniziato nel primo pomeriggio e si è protratto per circa cinque ore. Lo ha svolto il medico legale Vincenzo Caruso, nominato dalla procura della Repubblica cassinate, che avrà 90 giorni di tempo per depositare la perizia. Con lui c'era anche il consulente tecnico di parte, indicato dalla famiglia Fiorelli, il dottor Augusto Canali. Saranno proprio i risultati dell'esame autoptico, incrociati con quelli della perizia balistica, a fissare qualche importante certezza nelle indagini. Almeno sulla dinamica di quei momenti cruciali, quando lungo il vialetto del giardino il tabaccaio si è trovato di fronte al ladro.

Già l'esame esterno della salma, effettuato subito dopo la tragedia, avrebbe fornito alcune precise indicazioni. Cioè che la rosa di pallini abbia raggiunto il ladro sotto l'ascella sinistra, sul costato, e che vi siano lesioni sulla parte inferiore del braccio riconducibili agli stessi pallini. Secondo la lettura fornita sin da subito dall'avvocato Sandro De Gasperis, difensore di fiducia di Fiorelli, le due lesioni (sul costato e sotto il braccio dello stesso lato) indicano che nell'attimo in cui è stato colpito il malvivente aveva il braccio teso e sollevato, perpendicolare rispetto al corpo. Cioè che stava puntando la pistola, poi risultata una scacciacani, verso il tabaccaio che gli stava di fronte. Non è un particolare da poco. Può infatti rappresentare il discrimine tra omicidio e legittima difesa. Essere sotto il tiro di un'arma e reagire non è come rincorrere il ladro e sparargli alle spalle.

Se gli esiti dell'autopsia confermeranno il quadro emerso dalla prima ricognizione cadaverica, per Fiorelli sarà certamente un importante punto a suo favore. Proprio su questo punta la difesa del tabaccaio, che si è subito messo a disposizione del sostituto procuratore Marra raccontando con dovizia di particolari la sua versione dei fatti. Lo ha fatto la sera stessa della tragedia nel lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto nella caserma dei carabinieri di Arpino.

di: Paolo Romano