Sora non c'è. Uno dei principali comuni della provincia, il quarto per abitanti, ha scelto di non compiere alcun passo. Almeno allo stato attuale. Nei giorni scorsi si è tenuta l'udienza preliminare sul caso Acea Ato 5, dedicata alla richiesta di costituzione di parte civile dell'Ato, degli 86 comuni che fanno parte dell'autorità d'ambito del servizio idrico, di alcune associazioni nonché di un gruppo di utenti.
Sono nove le persone, tra gli ex vertici della multinazionale, revisori dei conti, componenti del collegio sindacale e dirigenti della Sto, nel periodo dal 2014 al 2017, messi sotto accusa dalla procura di Frosinone. Vengono loro contestati i reati di falso in bilancio a carico di Acea Ato 5, frode nelle pubbliche forniture, ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità di pubblica vigilanza, peculato per il fondo vincolato per la depurazione, turbata libertà nella scelta del contraente per l'affidamento degli incarichi di progettazione, collaudo, nonché reati tributari sulle imposte dei redditi 2014-2017.
Tra i comuni costituiti in giudizio per chiedere giustizia manca quello di Sora. Sia il sindaco uscente Roberto De Donatis che il nuovo primo cittadino Luca Di Stefano non si sbilanciano sull'assenza della città volsca tra le parti civili, entrambi si rifanno all'avvocatura dell'ente di corso Volsci.
Di Stefano si è detto pronto a chiedere lumi agli uffici quanto prima e, se sarà necessario e gli estremi lo consentiranno, si aggregherà agli ottantasei colleghi sindaci per tutelare gli utenti sorani del servizio idrico integrato gestito da Acea Ato5.