Investito dopo un malore da un treno nella stazione metro Giulio Agricola a Roma, scatta l'inchiesta. Sotto accusa il sistema di sicurezza. Un atto dovuto per fare luce su quanto accaduto mercoledì scorso nella capitale e chiarire se la vittima, Armando Zoffranieri, 50 anni, residente a Roma, ma cresciuto e vissuto nella frazione de La Lucca a Monte San Giovanni Campano, potesse essere salvato.
Erano circa le 17 di mercoledì quando Zoffranieri si è sentito male ed è morto travolto da un treno.
Dai filmati delle telecamere è emerso che il cinquantenne dopo essere sceso dal treno è stato colto da malore. Avrebbe indietreggiato e si sarebbe appoggiato al convoglio in ripartenza, per poi cadere con il corpo sulla banchina e con il capo che sporgeva sui binari.
Ha tentato di rialzarsi ma è caduto sui binari mentre sopraggiungeva il treno. Nessuno degli addetti davanti ai monitor avrebbe visto quanto stava accadendo, neppure il macchinista del treno precedente e quello che sopraggiungeva.
Per recuperare il corpo di Zoffranieri è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco. La notizia si è diffusa nelle prime ore di giovedì nella frazione monticiana dove ci sono familiari e amici di Zoffranieri. Il cinquantenne è nato in Germania, dove i suoi genitori si erano trasferiti per lavoro. Poi, dopo qualche anno dalla nascita del figlio, il ritorno in Ciociaria. Poi diversi anni fa il trasferimento a Roma, dove ha lavorato anche come operatore tecnico all'ospedale San Giovanni Addolorata. Era impegnato anche nel volontariato. Lascia una figlia.